: il gustoso aneddoto di Celestini su Balotelli

: il gustoso aneddoto di Celestini su Balotelli
Calcio: il gustoso aneddoto di Celestini su Balotelli
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Ex giocatore del Levante e del Getafe per cinque anni (2005-2010), Fabio Celestini ama la Spagna. L’attuale allenatore dell’FC Basel ha addirittura da anni la propria residenza ad Albal. È quindi del tutto naturale che i media iberici si siano rivolti al giocatore del Losanna prima di Spagna-Svizzera (3-2) di lunedì nella Società delle Nazioni.

In un’intervista rilasciata ad “AS”, Fabio Celestini ha rivelato un aneddoto piuttosto sorprendente su Mario Balotelli, con il quale lavorò durante un breve soggiorno di tre mesi e mezzo, quando i due uomini avrebbero portato avanti il ​​destino dell’FC Sion. “Mario è speciale. Nessuno è mai riuscito a gestirlo. Ha una doppia personalità. È uno dei migliori giocatori che abbia mai visto in vita mia, ma è vero che è un po’ complicato, spiega. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è un ragazzo simpatico ed educato, che parla con rispetto. Il problema è che fa sempre quello che vuole e non presta molta attenzione ai consigli. Gli piace uscire e allenarsi ogni volta che ne ha voglia. Avrebbe potuto essere uno dei migliori, ma nessuno è riuscito a incanalare il suo immenso talento.

Non sapendo più come fare per tirare fuori nemmeno il 20% del potenziale del giocatore, Fabio Celestini ha tentato una mossa simile al poker, nominandolo capitano. “Attribuisco la fascia a un elemento di esperienza che ha alle spalle una lunga storia”, ha poi spiegato a “Nouvelliste”. Due giocatori hanno questo profilo nel gruppo, Reto Ziegler e Mario Balotelli. Reto oggi non era in campo. Mario lo portò. Voglio che prenda slancio. Abbiamo bisogno di lui e non è ancora al 100%”.

Il nuovo giocatore del Genoa, appena tornato in Serie A a 34 anni, alla fine non lo è mai stato, lasciando il Tourbillon un anno prima della scadenza del suo contratto biennale. “Volevo affinare il suo spirito competitivo e fargli assumere responsabilità. La proposta gli è piaciuta e ha detto che il giorno dopo avrebbe iniziato alla grande. Lo aspettavo con impazienza all’allenamento, ma non è venuto perché si era riaddormentato, ride ancora Fabio Celestini. È Balotelli. Era venuto a chiedermi scusa, ma quello era il suo modo di comportarsi. Per la persona provo molto affetto. Meno per il giocatore”.

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