Attualmente a Budapest si tiene una mostra sulla storia delle “fake news” e della falsificazione. Concetti che esistono fin dall’antichità.
ANNUNCIO
Una mostra itinerante dedicata alla storia delle “fake news”. Benvenuti a “Fake for real” che si sta svolgendo attualmente a Budapest. Qui i visitatori sono invitati a pensare a come vengono raccontate o create notizie false e a quale scopo.
Una visita nel tempo che dimostra che queste pratiche non sono nuove.
“Iniziamo la mostra con una pratica dell’antichità, chiamata condanna della memoria. Era una pratica con la quale si tentava di cancellare persone dalla storia. La mostra si conclude qui a Budapest con un ulteriore caso di studio curato dal nostro ospite , l’Archivio della Open Society, che esamina il caso di Imre Nagy e come il suo nome fu cancellato dalla storia fino al 1989.spiega Simina Badica, curatrice della mostra.
La natura interattiva della mostra consente ai visitatori di diventare essi stessi verificatori di fatti, con schermi che consentono loro di decidere quali informazioni dovrebbero essere censurate o pubblicate.
La raccolta esplora anche casi storici in cui la falsificazione è stata utilizzata per scopi positivi. Durante l’Olocausto, ad esempio, migliaia di vite furono salvate da carte d’identità e passaporti falsi.
Fino al 16 febbraio si tiene nella capitale ungherese la mostra “Fake for Real”.
Morocco