Positivo perché il gioco di potere è ben lungi dall’essere un punto di forza di questa stagione. Di fronte ad un concorrente diretto, Anglet si rende conto della posta in gioco di questa mossa. La zona neutra è stata conquistata in questo primo terzo dagli ospiti che hanno dominato il loro campo, anche se si sono messi in pericolo con il gioco di potere.
Sfilate
Il secondo periodo inizia con sanzioni ampiamente evitabili e due nuove inferiorità numeriche da negoziare. Per fortuna c’è solidità dietro, che i locali faticano parecchio a essere realistici, con un gioco offensivo piuttosto sterile. Questi 20 minuti sono più delicati per gli angloy che resistono, voltando le spalle per resistere alle onde avverse. Ma a forza di arretrare, e soprattutto dimostrandosi molto indisciplinati, si ritroveranno logicamente intrappolati nel punteggio poco prima del rientro negli spogliatoi (1-1, 37′).
Peccato perché sul ghiaccio non si è visto molto. Ma sarebbe potuta andare molto peggio senza Saint Cyr che ha effettuato numerose parate nelle gabbie. Giocando di più e soffrendo di più, Anglet si ritrova logicamente a correre dietro. Il Saint Cyr respinge ancora una volta, ma non può nulla alla seconda ripartenza (2-1, 43′). La squadra di Stéphane Barin non c’è più e concede il break solo un minuto dopo (3-1, 44′).
Senegal