Con David Goffin, anche l’attuale direttore tecnico dell’Associazione francofona di tennis ha avuto allenamenti duri: “Potrebbe essere un incubo perché impone un’intensità pazzesca. È un giocatore di straordinaria generosità in campo, perché non conta i suoi sforzi. Suona davvero con brio, con incredibile entusiasmo. Sono entusiasta perché sono un fan totale. Trovo che la natura gli abbia donato qualità fisiche straordinarie. Ma anche abnegazione e coraggio. Ricordo anche il rapporto che a volte c’era tra Toni e Rafa, a volte era la lotta in campo. Si stava riscaldando in tutte le direzioni. A volte era davvero rock’n’roll.”
Justine Henin parla di Nadal…
E quando bisognava preparare una partita contro il maiorchino sulla terra battuta, non era sempre facile: “La sua palla era impareggiabile, schizzava tantissimo, ci metteva tanta intensità. Per un allenatore riprodurre un pallone del genere in allenamento era impossibile. L’unico modo per battere il grande Nadal era togliergli tempo giocando molto presto. Non ci sono molti giocatori che sapevano come farlo. David ci è riuscito a volte. Aveva le armi per, di tanto in tanto, disturbarlo. E quando dovevamo giocare su un campo grande contro di lui. In poche bracciate eravamo sempre più lontani. È stato un inferno.”