Anthony Turgis: “Quindi era ancora possibile” – Notizie

Anthony Turgis: “Quindi era ancora possibile” – Notizie
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Il team TotalEnergies non ha perso una sola mossa nel Campionato francese con almeno un pilota in testa. Al suono della campana, Thomas Gachignard, futuro 3°, è a destra, e Sandy Dujardin, in agguato al bancone con in particolare Julian Alaphilippe, Valentin Madouas, Benoît Cosnefroy e Romain Grégoire. Eppure, al traguardo, è stato il loro compagno di squadra Anthony Turgis a emergere con due lunghezze di vantaggio e a conquistare il 4° posto, davanti al gruppo di avversari (vedi classifica). “Sono già arrivato 2° due volte nel Campionato francese, l’importante è che la squadra abbia corso bene per competere per il titolo, ma quando riesco ad accelerare oltre i 200 km e raggiungere il comando, è bello“, commenta per DirectVelo. “Non siamo sul gradino più alto, ma oggi abbiamo fatto un’ottima gara“.

Il pilota trentenne ha rispettato la tattica della squadra. “Non ho rimpianti, è stata una buona strategia. Thomas è in buona forma, è stata una buona carta in attacco. Ha dovuto anticipare gli attacchi di Benoît Cosnefroy, Julian Alaphilippe e Christophe Laportericorda. Ha fatto la mossa giusta con Julien Bernard. Riesce a scappare e fa 3. Quando puoi giocarti il ​​podio è meglio puntare su di luiDal canto suo, la 2ª Milano-Sanremo 2022 ha dovuto aspettare ancora un po’.Eravamo in tre per la finale, Mathieu (Burgaudeau), Sandy (Dujardin) ed ioMa non accompagna i forti che escono a poco più di un giro dalla fine. “Ho mancato il contropiede, ero fuori tempo ma se l’avessi preso non sarei riuscito a entrare sulla tripla. Non era tattica ripartire dietro Thomas”.

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Anthony Turgis deve quindi scalpitare. “Ho dovuto procrastinare e aspettare per trovare l’occasione giusta. Quando ho accelerato, sapevo che Dorian Godon era alla mia destra. Non gli ho parlato ma speravo che mi seguisse perché non sarei tornata a casa da sola. Ero felice di stare con lui perché è in ottime condizioni. Altri corridori sono tornati con noi. Come se fosse ancora possibile, nota. Ma quando a 16 km dall’arrivo manca ancora un minuto su un circuito del genere, è dura tornare indietro“.

Come tutti i suoi compagni di squadra, ha dovuto prepararsi senza Delfinato e Tour de Suisse e adattarsi. “Lavoriamo con il programma che abbiamo.”, dice fatalisticamente. “Ho fatto un buon corso di preparazione al Tour. Ho lavorato sulla resistenza ma mi sono persa sforzi esplosivi, analizza. “Cerco di essere sempre presente. Dall’inizio della stagione mi sento all’80%. Ho avuto un brutto momento. Ho preso una brutta scodella ad A Travers les Flanders, pensavamo che andasse bene ma devo essermi, come minimo, rotto una costola, e forse anche rotta perché avevo dolore alle costole per un mese. Ma ci accontentiamo“.Il lavoro ha dato i suoi frutti.”Su un circuito così non si finisce davanti per caso“.

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