“Ci sono ancora molte cose da decostruire”

“Ci sono ancora molte cose da decostruire”
“Ci sono ancora molte cose da decostruire”
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Ddal 2020, il rugby professionistico e la National Rugby League intendono “spostare i confini della discriminazione”. Attraverso azioni di sensibilizzazione e il sistema “Stop all’omofobia”, la Lega si sta mobilitando con i 30 club professionistici e anche nei centri di formazione. Infatti, lo studio di Oliver Wyman “Rugby e omofobia, quale realtà? », condotto tra 385 giocatori e membri dello staff dei 30 club professionistici, ha dimostrato in particolare che l’87% di loro ritiene che non sia facile essere un giocatore di rugby omosessuale. Il 75% degli intervistati ritiene che sia ancora difficile parlare di omosessualità nel rugby.

Il 19 giugno, il nazionale di rugby Antoine Dupont ha parlato alla rivista Testardo sul suo impegno contro l’omofobia nello sport. L’occasione di dare la parola a Jérémy Clamy-Edroux, 33 anni, giocatore di rugby dal 1999, in particolare con l’RC Rouen e l’RC Massy (PRO D2), che, facendo coming out, è uno di quelli che vogliono rompere i cliché.

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Punto : Sei il primo giocatore professionista di rugby francese ad aver fatto il tuo “media coming out”, puoi ripercorrere questo passaggio della tua vita?

Jérémy Clamy-Edroux: Ho deciso di parlare apertamente nel 2021 e di fare coming out con i media nel documentario intitolato Dobbiamo parlare, Di […] Per saperne di più

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