Scompaiono uno dopo l’altro

Scompaiono uno dopo l’altro
Scompaiono uno dopo l’altro
-

Come molti altri proprietari di barche che si spostano da uno specchio d’acqua all’altro, il mio livello di frustrazione continua a salire.

• Leggi anche: Un’avventura ittica davvero fuori dal comune

Più le cose peggiorano, meno pescatori e diportisti hanno accesso alle rampe di varo. I vari Comuni applicano tariffe di utenza spesso esose per scoraggiare i non residenti oppure utilizzano mezzi addirittura offensivi, come la limitazione dei parcheggi. I nostri funzionari eletti trovano modi per impedirci di accedere ai nostri corpi idrici in abbondanza.

Alcune promesse

Ho il grande piacere di parlarvi di caccia e pesca da 15 anni. Attraverso i miei scritti cerco di informarvi, di farvi vibrare al ritmo delle vostre passioni, di aiutarvi a raccogliere più pesce e selvaggina, quindi di farvi sognare. La mia rubrica è pubblicata nella sezione sportiva, non nelle pagine di opinione. In questo settore abbiamo dei veri specialisti. Oggi però vorrei prendermi la libertà di fare un po’ di follia, come si dice in giro, perché questo tema scottante sembra far parte di un programma che si potrebbe chiamare: “passare al prossimo”. Quindi, c’è un sacco di bla-bla, ma nessuno viene veramente coinvolto. Molti ministri hanno promesso un pacchetto di accordi su questo argomento e nessun piano è stato realizzato. Anche il deputato di Masson a Lanaudière, Mathieu Lemay, ha dichiarato l’8 giugno 2018: “Il CAQ darà nuovamente ai quebecchesi l’accesso al loro oro blu. »

Fare marcia indietro

Molte rampe per barche furono costruite all’epoca dal governo del Canada, ovviamente attraverso una parte delle nostre tasse. Nel 1995, i funzionari eletti federali trasferirono questi punti di accesso pubblico ai comuni interessati per la somma simbolica di 1 dollaro. Molti di essi erano stati addirittura rinnovati negli anni precedenti. Al giorno d’oggi, alcuni funzionari eletti affermano che ora devono fare scorte in modo da poterle riempire nuovamente quando sarà il momento. Alcuni siti sembrano addirittura avere grandi ambizioni di poter lastricare la loro discesa con oro massiccio!

Il Quebec conta già più di 2.200 club privati. Questi posti erano riservati ai membri più abbienti o selezionati.

Per l’ex Ministro del Turismo, della Caccia e della Pesca Yves Duhaime, l’espressione “walk your talk” aveva davvero un significato. Il 22 dicembre 1977 si alzò all’Assemblea nazionale per annunciare l'”unclubbing”. Contro ogni previsione, dovendo far fronte alle pressioni dell’alta società, pose fine ai diritti esclusivi di caccia e pesca sui terreni pubblici della provincia. Aveva appena concesso nuovamente al popolo l’accesso al proprio territorio.

Si ricomincia

Ci sono più di 1.108 comuni sul nostro favoloso territorio di 1.668 milioni di km2, coperto da acqua per oltre il 22% della sua superficie totale. Lì ci sono 3,6 milioni di specchi d’acqua. Immaginiamo che più della metà delle città abbiano accesso a qualche specchio d’acqua navigabile. Sapendo che sono questi stessi Comuni che possono legiferare e fissare i prezzi di accessibilità come meglio credono, al fine di favorire i propri cittadini e limitare l’accesso ai non residenti, si ha l’amaro in bocca che ci dà l’impressione che i club privati, in “urbani” ” forma, sono tornati.

Dov’è il Quebec per i quebecchesi e la bella frase che dice che l’acqua è di tutti?

-

PREV quale avversario affronterà la squadra francese agli ottavi?
NEXT L’incubo di Lukaku contro gli slovacchi si ripeterà contro l’Ucraina? La decisione della UEFA che scontenta Tedesco – Tutto il calcio