Questa domenica, a Cardiff, l'Australia ha battuto il Galles 52-20 con sette mete segnate e nonostante il cartellino rosso subito da Samu Kerevi all'inizio del secondo tempo. I gallesi hanno subito l'undicesima sconfitta consecutiva in nazionale, la prima nella loro storia.
Metti fine ai dubbi. Le ambizioni della serata non erano molto alte per una squadra gallese terrorizzata all'idea di battere un triste record vecchio di più di 20 anni. Con dieci sconfitte consecutive dall'ultimo Mondiale, gli uomini di Warren Gatland non volevano diventare la peggiore squadra della storia del Paese, pareggiata prima della partita – dopo la sconfitta contro le Fiji la settimana scorsa – con quella del 2003, anch'essa battuta dieci volte prima di riconoscere il successo.
Ma qui, invece, l'Australia aveva appena compiuto l'impresa di battere l'Inghilterra a Twickenham ed è arrivata con tante certezze al Principality Stadium. E se nei primi dieci minuti le discussioni saranno equilibrate, i Wallabies passeranno presto in vantaggio con la prima meta del terzino Tom Wright, una delle grandi figure di questa partita ben lanciata da Noah Lolesio (0-5, 13' ).
Tre mete subite in meno di dieci minuti
I gallesi sono in difficoltà e subiranno ripetuti attacchi da parte degli australiani. James Botham perde il controllo della palla e Max Jorgensen, l'eroe della partita contro l'Inghilterra dopo la sua meta all'84', serve in contropiede la sua seconda linea Nick Frost. Dopo una corsa solitaria di quasi 60 metri, quello che fa coppia con il colosso di La Rochelle Will Skelton arriva a segnare la seconda meta dell'incontro, subito imitato da Matt Faessler dopo una palla portata che crolla in area di meta (0-19 , 23').
Con tre mete concesse in meno di dieci minuti, il Leek XV non può che mostrare una faccia migliore. Pochi istanti dopo il calcio di risposta, Ellis Bevan lancia alto Aaron Wainwright, che rompe il contrasto sbloccando finalmente il contropiede dei suoi (7-19, 26'). Il Principality Stadium si sveglia e i Wallabies sono dominati a turno. Il Galles può contare sul passo sicuro del suo mediano d'apertura Gareth Anscombe per tornare negli spogliatoi con meno di una meta trasformata dietro (13-19, 40').
Nonostante la superiorità numerica, i gallesi affondano
Al rientro dagli spogliatoi, i locali escono con la stessa determinazione della fine del primo periodo, e i Wallabies si ritrovano subito in dubbio dopo il cartellino giallo – trasformato in rosso dal bunker pochi minuti dopo – contro Samu Kerevi, colpevole di uno scontro testa a testa con Jac Morgan. In 15 contro 14 per i prossimi 20 minuti, con la nuova regola introdotta dei cartellini rossi temporanei dopo la chiamata dal bunker, i gallesi sono in una posizione di forza e possono credere in questo successo che aspettavano da più di un anno ( 13-19, 42').
Ma con un giocatore in meno, saranno gli australiani a prendere in mano la partita. Matt Faessler arriva a segnare la sua seconda e terza meta personale dopo due palloni portati ben negoziati dagli attaccanti oceaniani (13-33, 54'). E anche se Warren Gatland portasse in campo tutta la sua panchina prima dell'ora, ciò non aiuterà le cose per il Galles. Il passaggio saltato di Sam Costelow a Cameron Winnett finisce direttamente nelle mani di Tom Wright, a cui basta tuffarsi in porta per segnare la sesta meta della serata dell'Australia. Il conto è salato, ei tifosi cominciano già a lasciare lo Stadio Principato (13-40, 62').
I Wallabies confermano la loro rinascita
Dopo aver trascorso 20 minuti in superiorità numerica, è sul 15 contro 15 che i gallesi si sono finalmente svegliati, grazie alla meta di Ben Thomas. Nonostante 20 punti di svantaggio e 10 minuti da giocare, la speranza resta per i locali (20-40, 70'). Ma il centro australiano Len Ikitau deciderà diversamente, dopo aver confuso Cameron Winnett con questa inquadratura esagerata e poi andato in porta (20-47, 76'). L'ultima meta contro Tom Wright, autore anche della tripletta, perfettamente servita da Tate McDermott, segnerà le sorti di questo incontro (20-52, 82').
Con due successi consecutivi in questo tour autunnale, i Wallabies confermano che il rinnovamento portato da Joe Schmidt sta dando i suoi frutti. Un altro grande duello li attenderà il prossimo fine settimana, a Murrayfield contro la Scozia, prima di andare all'Aviva Stadium per sfidare l'Irlanda il 30 novembre. Il Galles, dal canto suo, ha ammesso la temuta undicesima sconfitta consecutiva ed è sprofondato ulteriormente nel dubbio, per quella che è stata la più grande sconfitta del Galles in questa interminabile serie. Gli uomini di Warren Gatland cercheranno di evitare il passo dei dodici sabato prossimo, ma avranno molto a che fare con l'accoglienza del Sudafrica, due volte campione del mondo in carica.