Lunedì la UEFA ha annunciato di aver aperto un procedimento disciplinare contro la federazione calcistica serba per il presunto comportamento inappropriato dei suoi tifosi, a margine della partita persa dalla Serbia contro l’Inghilterra (1-0) a Euro-2024, domenica a Gelsenkirchen.
L’indagine riguarda più specificamente “lanci di oggetti” e “messaggi provocatori che non trovano collocazione nel contesto di un evento sportivo”, precisa in un comunicato l’organismo europeo.
“L’Organo Disciplinare, Etico e di Controllo della UEFA (CEDB) deciderà la questione a tempo debito”, si precisa.
Nel frattempo, le federazioni calcistiche serba (FSS) e kosovara (FKK) hanno presentato reciprocamente denuncia alla UEFA, per lo stesso argomento.
La FFK accusa i sostenitori serbi di aver esposto “bandiere” e intonato “slogan e canzoni… che trasportano messaggi politici sciovinisti e razzisti contro il Kosovo”.
“La propagazione di tali messaggi razzisti durante un evento come Euro 2024 è insensata e assurda”, ha criticato l’organismo del Kosovo, chiedendo “rigorose misure disciplinari contro la Federazione serba, descritta come “recidiva”.
Da parte sua, l’FSS accusa un giornalista kosovaro di aver fatto un gesto nazionalista albanese.
Le tensioni tra Kosovo e Serbia non sono mai cessate dalla guerra tra le forze serbe e i ribelli albanesi (in cerca di indipendenza per il Kosovo) alla fine degli anni ’90, che provocò migliaia di morti e portò all’intervento della NATO contro Belgrado.
Pristina ha dichiarato la propria indipendenza nel 2008, ma la Serbia si oppone fermamente a qualsiasi riconoscimento del Kosovo negli organismi internazionali.
I rapporti tempestosi tra questi due vicini balcanici si riversano regolarmente nel campo sportivo. Belgrado, tuttavia, non è riuscita a impedire l’ammissione del Kosovo alla UEFA e alla FIFA nel 2016.
A differenza della Serbia, il Kosovo non è riuscito a qualificarsi per Euro 2024.
