“Dobbiamo lottare per impedirlo” – Libération

“Dobbiamo lottare per impedirlo” – Libération
“Dobbiamo lottare per impedirlo” – Libération
-

Penso che la situazione politica in Francia sia triste, è molto seria. Ho appreso il risultato delle elezioni europee [dimanche soir, avec le Rassemblement national largement en tête avec 31,4 % des suffrages, ndlr] dopo la partita contro il Canada a Bordeaux, e nello spogliatoio eravamo tutti sotto shock. Anche questo risultato non è avvenuto per caso. Ci sono messaggi che vengono trasmessi quotidianamente, in alcuni programmi televisivi, per aiutare questa ideologia. Dobbiamo lottare per impedirlo”.

L’attaccante dei Blues Marcus Thuram, figlio di Lilian, sabato era in servizio davanti ai media allo stadio di Paderborn (Nord Reno-Westfalia). Il suo predecessore sulla scena, il difensore Théo Hernandez, non era nemmeno stato introdotto all’argomento politico: cresciuto dall’altra parte dei Pirenei prima di emigrare in Italia al Milan, non aveva motivo di avere qualcosa da dire sui francesi contesto politico.

Soprattutto, a parte Ousmane Dembélé giovedì, ai giornalisti presenti viene servito lo stesso spezzatino leggermente tiepido da tre giorni: “Se ho un consiglio da dare è di andare a votare, 50% astensioni [lors des européennes]non è normale, ma non devo fornire dettagli sulle mie inclinazioni politiche o altro”. Citiamo qui l’attaccante Olivier Giroud, ma Ferland Mendy o Benjamin Pavard hanno detto quasi le stesse parole. In breve: era pieno di elementi linguistici, di incontri volti ad agevolare la comunicazione dei giocatori francesi e, in definitiva, di una forma di neutralità che possiamo pensare in contraddizione con i valori inclusivi legati all’alta prestazione (nessun altro pregiudizi rispetto al livello per giudicare un giocatore) o il contesto aperto in cui tutti questi si evolvono.

Marcus Thuram ha fatto saltare il telaio. “Nella squadra francese spero che tutti condividano la mia opinione… Ebbene no, non ho dubbi che tutti condividano la mia visione. Non ho dubbi. Poi siamo in un Paese libero, dove ognuno fa quello che vuole della propria parola. Capisco [que ceux qui l’ont précédé dans l’exercice médiatique] venite a dire “andate a votare”, ma non basta. E dobbiamo porci domande su come siamo arrivati ​​fin qui”. Si è quindi posta la domanda su una possibile posizione collettiva adottata dai giocatori prima del 30 giugno, giorno del primo turno delle elezioni legislative anticipate. “Non ce ne saranno, perché ognuno è libero di dire quello che vuole. Sai, i giocatori possono pensare qualcosa e non dirlo. Io faccio. Grazie a mio padre, all’educazione ricevuta, posso dirlo. Non ricordo alcun evento particolare, vissuto o meno con mio padre, che mi abbia portato ad essere quello che sono. Parliamo solo di educazione, di sensibilizzazione su questi temi.»

“Non trovo molto complicato esprimersi su questi argomenti”

È quindi emerso il tema dell’esemplarità, delicato poiché la maggior parte dei giocatori non vuole in alcun modo essere considerata come modelli o simboli. “Personalmente non trovo molto complicato esprimersi su questi argomenti. Se la mia personalità e la mia formazione mi permettono di esprimermi in quel senso, devo farlo. Anche in Italia abbiamo gli stessi problemi [où Georgia Meloni, qui présidait le parti d’extrême droite Frères d’Italie, est chef du gouvernement depuis octobre 2022, Thuram évoluant depuis deux saisons à l’Inter de Milan, ndlr], e anche a livello globale. In Italia, Mike [Maignan, gardien des Bleus et du Milan AC, ndlr] hanno ricevuto urla razziste allo stadio, ci sono stati problemi anche con altri neri… Io sono un calciatore, sono conosciuto, non ci sono stati problemi. Ma esistono.» Viene rilanciato nelle trasmissioni televisive, citato fin dall’inizio: «Non sto parlando di spettacoli specifici. Ma quando accendo la TV [sur les chaînes françaises]sì, sento cose che fanno salire l’estrema destra.»

L’attaccante dell’Inter ha parlato anche di calcio, di Mbappé tra gli altri, e lo abbiamo trovato singolarmente leggero rispetto alle sue ultime apparizioni mediatiche, come se il fatto di aver parlato sull’argomento gli avesse fatto un gran bene. L’ingresso dei Blues nella competizione è per lunedì a Düsseldorf: silenziosi dopo il risultato degli Europei di domenica, il tecnico Didier Deschamps e (presumibilmente) il capitano dei Blues Kylian Mbappé parleranno quindi domenica, alla vigilia della partita . Verranno sicuramente lanciati sull’argomento. Lo staff francese indica che l’80% dei giocatori ha votato per procura durante gli Europei, mentre la squadra francese era a Bordeaux. Domenica il consolato francese a Düsseldorf invierà una persona per convalidare le deleghe che saranno valide per i due turni delle elezioni legislative, il 30 giugno e il 7 luglio.

-

PREV AF Corse domina il warm-up, Toyota danneggiata
NEXT Joel Embiid determinato a partecipare alle Olimpiadi di Parigi • Basket USA