Razzismo ordinario per alcuni, processo di intenti per altri. Il tribunale penale di Orléans è chiamato a pronunciarsi, questo giovedì, sul carattere razzista o meno di una sentenza pronunciata in pubblico da Bernard Casoni il 21 settembre 2023. “Non sono più stupidi dei nordafricani, eh…”, aveva detto il ex Nazionale sui suoi giocatori dell’US Orléans (Nazionale) durante una conferenza stampa pre-partita.
Questa uscita mediatica ha provocato il licenziamento del campione europeo del 1993, perseguito per insulto pubblico di carattere razzista dalla Procura che poi è intervenuta. L’interessato non sarà presente all’udienza. Dopo essere stato di stanza per due mesi all’SC Gagnoa, club di seconda divisione ivoriano, resta comunque convinto della sua innocenza.
Supportato da Basile Boli
Dice di aver semplicemente fatto un paragone, senza secondi fini, tra i suoi giocatori e quelli che ha potuto allenare negli anni 2000 o 2010 in Algeria, Tunisia e Marocco. Nonostante abbia finito per riconoscere “commenti inappropriati” dopo diversi giorni di polemiche, continua oggi a difendersi da ogni razzismo.
“Siamo nel mondo del calcio. Quando dice non più stupidi dei nordafricani, si riferisce alle squadre che ha allenato. Avrebbe potuto dirlo non più stupidi degli Auvergnati o dei Bretonisarebbe stato lo stesso”, sostiene il suo avvocato Me Emmanuel Douad.
Quest’ultimo intende chiedere la liberazione sulla base della legge sulla stampa. Ha inoltre intenzione di basarsi sui messaggi di sostegno inseriti nel dossier. Tra queste ci sono queste parole in Le Parisien di Basile Boli, suo amico e compagno di squadra negli anni Novanta nella città di Marsiglia. “Caso, razzista? Non credo. Al contrario, tenderebbe a favorire i neri e gli arabi con cui è cresciuto nel suo quartiere, vicino a Cannes. »
La banalizzazione delle parole razziste, secondo le parti civili
Sul versante opposto, l’affermazione di Bernard Casoni è puramente e semplicemente “razzismo ordinario”. “La questione non è se questi commenti siano stati fatti da una persona razzista o meno, ma se questa persona abbia fatto commenti oggettivamente razzisti. In questo caso, questa frase mira a essenzializzare un gruppo etnico, al quale attribuiamo una minore capacità di comprensione», riassume Me Guillaume Traynard, che rappresenta le associazioni SOS Racisme e Sportitude, costituite parti civili come Licra. “Questa banalizzazione delle frasi è un grande classico”, continua.
Quando i fatti vennero alla luce, France Bleu Orléans pubblicò un’indagine più ampia sul comportamento di Bernard Casoni, che rischia fino a un anno di carcere e una multa di 45.000 euro. Cinque giocatori sono intervenuti a condizione di anonimato per denunciare apertamente pensieri razzisti in campo o nello spogliatoio. A corroborare questo quadro sono arrivati diversi dirigenti dell’Orléans ma anche del Valenciennes – club allenato da Casoni nel 2014-2015.
L’udienza di giovedì non è l’unica procedura legale legata a questo caso, di cui si è occupata anche la FFF. L’ex difensore centrale ha sporto denuncia contro X per denuncia diffamatoria e si è rivolto al tribunale del lavoro per protestare contro la risoluzione anticipata del suo contratto di lavoro. Quindi, dice la sua difesa, che “il suo onore è purificato”.