dal “miracolo del 1954” alla crisi di un modello, il calcio come specchio della società tedesca

-

I giocatori tedeschi festeggiano la vittoria contro l’Ungheria (3-2) nella finale dei Mondiali di calcio, il 4 luglio 1954 a Berna (Svizzera). PERSONALE/AFP

Venerdì 14 giugno, alle 21, il calcio d’inizio della partita tra Germania e Scozia, che segnerà l’avvio di Euro 2024, riporterà a galla un anniversario leggendario per la Germania: quello dei Mondiali dell’estate 2024. 1954, in Svizzera.

Vedi anche | La guida “Mondo” per scoprire tutto su Euro 2024

Aggiungi alle tue selezioni

Quell’anno la giovane nazionale era solo un’outsider nella competizione. Dopo un inizio difficile, è riuscita, tra lo stupore di tutti, a raggiungere la finale contro l’Ungheria, la favorita del torneo. Led 2 a 0, dall’8e minuto, i tedeschi riuscirono a pareggiare, per poi segnare il gol della vittoria a sei minuti dal fischio finale, al termine di una partita estremamente intensa.

La sorpresa è enorme. L’euforia per questo successo va ben oltre le fila degli appassionati di calcio e accende un intero Paese. L’effetto fu tanto più sorprendente dato che all’epoca erano pochi i tedeschi che possedevano un televisore. La partita venne seguita alla radio, nel corso di una trasmissione rimasta famosa, dove il telecronista, Herbert Zimmermann, raccontò l’incontro spiegando le regole di questo sport ancora poco diffuso oltralpe. Al punto che nessun membro del governo di Bonn ha ritenuto necessario viaggiare per sostenere la Nazionale.

Il “miracolo di Berna” del 4 luglio 1954 fu un momento fondativo per la giovane Repubblica federale di Germania (RFT), che solo cinque anni prima aveva adottato la Legge fondamentale. “Lo Stato della Germania occidentale dovette quindi creare una nuova identità, perché i suoi simboli classici – l’esercito, per esempio – erano diventati inutilizzabili dopo l’esperienza nazista. La Repubblica Federale ha dovuto reinventarsi come società civile e pacifica. Il calcio è venuto a colmare questo vuoto”, analizza Wolfram Pyta, storico dell’Università di Stoccarda e specialista in storia dello sport tedesco. L’anno 1954 è anche quello degli inizi Wirtschaftswunderil “miracolo economico”: una crescita forte e continua, che consentirà la rapida ricostruzione del Paese grazie al Piano Marshall, e lo sviluppo dell’industria dell’export, che diventerà l’altro grande vettore dell’orgoglio nazionale.

“Un’espressione di “Heimat””

I Mondiali del 1954 segnano il momento in cui il calcio, campo innocente e non nazionalista, consentirà a un intero Paese di affermarsi come nazione e di comunicare in un’esperienza collettiva. Diventa un gioco popolare e portatore di identità e coesione sociale. “Dopo la seconda guerra mondiale, le associazioni hanno permesso di ricreare comunità locali con i tanti sfollati. Da allora, le società calcistiche sono rimaste spazi privilegiati di incontro tra persone molto diverse, siano esse straniere o appartenenti a classi sociali diverse. Che si voglia giocare in campo o tifare dagli spalti, il club di calcio resta il luogo migliore in cui integrarsi, anche, sempre più, per le donne.spiega Nils Havemann, storico specializzato in storia del calcio.

Ti resta il 62,02% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.

-

PREV “Te lo dico, dannazione!” Quando Albert svela il “Phil” della sua vita…
NEXT L’evoluzione fisica di Cristiano Ronaldo dal suo primo Europeo