“Ci sono troppe partite.” Insoddisfatto del programma imposto ai giocatori, Dayot Upamecano è pronto ad arrivare fino allo sciopero.
D-2 per la squadra francese. Riuniti da lunedì a Clairefontaine, i Blues affronteranno giovedì sera, allo Stade de France, Israele per un posto ai quarti di finale della Società delle Nazioni. E tre giorni dopo, a Milano, sarà proprio l'Italia a sfidare i giocatori di Didier Deschamps. Due incontri ravvicinati che metteranno ancora a dura prova le organizzazioni, anche se il tecnico francese ruoterà sicuramente a seconda dell'avversario e della posta in gioco.
Tra giocatori e allenatori, questo programma sovraccarico comincia seriamente a dare fastidio. Contro questo ritmo infernale si sono già levate diverse voci, dal nuovo Pallone d'Oro Rodri a Kevin De Bruyne, passando per Pep Guardiola e Carlo Ancelotti. Un tema che tocca anche il Blues. Dopo che Ibrahima Konaté, che durante la manifestazione di ottobre aveva espresso la sua stanchezza, Dayot Upamecano è andato al fronte martedì in una conferenza stampa.
“Ci sono troppe partite”
“Perché non scioperare, sìha detto il difensore francese del Bayern Monaco. Ci sono troppe partite. Dobbiamo parlarne tra di noi, ci sono troppe partite e spero che un giorno lo capiscano. »
Recentemente interrogato sulla questione, Nasser Al-Khelaïfi, presidente della European Club Association (ECA), aveva confrontato i giocatori con le loro responsabilità nel difendere il Mondiale per club a 32 squadre.
Per l'allenatore del PSG i giocatori dovranno necessariamente ridurre gli stipendi se vorranno un calendario più leggero. “Stiamo cercando di capire come generare questo denaro aggiuntivoha spiegato. I club finanziano l’ecosistema alle migliori condizioni e gli stipendi continuano ad aumentare. (…) Se le competizioni sono le stesse e gli introiti sono gli stessi, e l’altra parte (i giocatori) vuole più stipendi…” Il dibattito resta quindi aperto.
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