Brendan Gallagher è l’argomento del mercato delle transazioni

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La città di Montreal, come l’intero Quebec, sta attualmente vivendo un periodo di disillusione nei confronti dei suoi canadesi.

Mentre alcuni cercano di nascondersi dietro l’idea di una ricostruzione, la realtà è molto più amara: invece di progredire, la squadra sembra regredire.

In un processo di ricostruzione, i sostenitori si aspettano di vedere segnali di miglioramento e progressi costanti.

Tuttavia, in questa stagione, la china è ripida e i Canadien faticano a risalire, come dimostra la sconfitta per 5-3 contro i New Jersey Devils.

Questa dolorosa constatazione sta già costringendo i tifosi a considerare la cantina e il draft come un punto di speranza, ben prima di metà stagione.

I tifosi ora devono affrontare la realtà: questa squadra è meno competitiva rispetto allo scorso anno. Il canadese semplicemente non ha l’arsenale necessario per competere con squadre ben oliate come i Devils, che dominano con la loro gioventù e il loro talento grezzo.

Questa situazione evidenzia un grave errore di calcolo da parte della dirigenza, che aveva comunque promesso progressi per questa stagione e di essere nella mischia.

Invece di andare avanti, la squadra fa due passi indietro, evidenziando con il pennarello giallo fluo l’importanza di un giocatore come Sean Monahan, la cui assenza si fa sentire pesantemente.

Alcuni cominciano a scoraggiarsi nel vedere questa ricostruzione trascinarsi senza risultati tangibili. Sebbene i Canadien abbiano acquisito alcuni prospetti interessanti negli ultimi draft – come Juraj Slafkovsky e Lane Hutson, oltre a giocatori promettenti come David Reinbacher, Ivan Demidov e Jacob Fowler – questi giovani sono ancora lontani dal poter portare la squadra al settimo cielo.

Per ora occorre pazienza, ma per quanto tempo i sostenitori potranno tollerare questo processo che sembra stagnare o addirittura regredire?

L’unico raggio di sole in questo incubo: Brendan Gallagher

Sì, in questo quadro oscuro, emerge un barlume di speranza con Brendan Gallagher. Dopo stagioni segnate da infortuni, danni fisici e calo delle prestazioni, Gallagher sta vivendo una rinascita di forma.

Nonostante il tempo limitato sul ghiaccio e l’utilizzo modesto del gioco di potere, ha trovato il modo di segnare, attirando l’attenzione nel mercato delle transazioni.

Ciò che un tempo sembrava impossibile – la sua partenza – ora diventa un’opzione plausibile, anche se il canadese dovrà sicuramente assorbire parte del suo stipendio per agevolare l’operazione.

Gallagher alla fine potrebbe diventare un pezzo interessante per una squadra alla ricerca di un veterano combattivo in grado di fornire la leadership tanto necessaria.

Questo scenario, che sembrava irrealistico solo pochi mesi fa, è oggi una possibilità concreta. Anche se il futuro rimane incerto per gli Habs, questa opportunità di scaricare Gallagher potrebbe fornire un sollievo finanziario e consentire di reindirizzare le risorse verso giocatori più giovani più vicini al loro apice.

Proprio i media di Edmonton sostengono che da qui alla scadenza del contratto gli Oilers cercheranno un’ala con “grinta” per i playoff.

Inutile dire che Brendan Gallagher è nato… a Edmonton…

Man mano che la stagione avanza e le sconfitte si accumulano, la ricostruzione dei Canadien si rivela una prova molto più dura del previsto.

La prospettiva di costruire una squadra competitiva richiede tempo e, per ora, le speranze dei tifosi sono ancorate ad un lontano futuro.

Probabilmente ci vorranno ancora parecchie stagioni di pazienza prima di vedere i frutti di questa ricostruzione.

Nel frattempo, l’unica certezza è che Montreal sta attraversando un periodo di interrogativi e frustrazioni. Ed è Martin St-Louis a prendersi i pomodori in faccia.

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