Isola-Jourdain. Aygobère: “Il vento della ribellione”

Isola-Jourdain. Aygobère: “Il vento della ribellione”
Isola-Jourdain. Aygobère: “Il vento della ribellione”
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l’essenziale
Accolti male a Mauléon, frustrati da una partita alla loro portata, i Lislois non torneranno vittime espiatorie, di fronte a un avversario che aspira alla N2 e che parte con 14 punti di vantaggio.

14 punti è quello che l’Union Sportive Lisloise dovrà recuperare questo pomeriggio allo stadio Fernand Lapalu. E 14 punti non sono niente contro una squadra di Mauléon che domenica scorsa aveva fatto bella figura nella tana di Marius Rodrigo (20-6). La SAM sembrava aver preparato in modo eccezionale i quarti di finale contro il Lislois, al punto da conoscere gli annunci a bordo campo. E poi c’era il pubblico, più di 3.000 persone, ma lontano dall’immagine Epinal del tradizionale pubblico basco, non era all’altezza di ciò che pensava di loro il suo omologo di Lislois. Eravamo lontani dalle canzoni di Aguiléra o Jean Daugé, dall’accoglienza bonaria e dalla festa del rugby che i guasconi si aspettavano. “Non era un pubblico degno del rugby” ha detto uno dei sostenitori di Lislo al suo ritorno dal Pays de Soule, e promettendo che il pubblico di Lislo sarà presente oggi. Anche Paul Aygobère, co-allenatore del Lislois, è stato segnato da quest’atmosfera poco sportiva dentro e fuori dal campo: “Sarò molto sincero, in questa partita, nel primo tempo abbiamo avuto una strategia di espropriazione della palla, ha funzionato ma non è bastato. Si nutrono di tutti gli errori degli avversari, si proiettano velocemente in partita alla minima palla persa desideri delle loro difese molto impressionanti, siamo in partita nel primo tempo dove è 9 a 6. Siamo nei chiodi Ma poi, nel secondo tempo, entra in gioco il folklore di Mauléon, a Atmosfera deleteria, insulti, non era nemmeno sciovinista, non era accettabile. Credo che l’arbitro sia stato influenzato da questo pubblico, lo dico senza voler fare polemica in questo vero calderone di 3.000 persone è impressionante, ma in seconda battuta A metà abbiamo ricevuto quattordici rigori contro zero, tre gialli contro zero. Era molto complicato tenere il punteggio, i ragazzi hanno dimostrato resilienza, e sentire 3.000 spettatori fischiare un kicker durante i suoi tentativi non è degno di un pubblico moderno, quello del rugby. Segnano su rimbalzo, abbiamo visto il video più e più volte, il tentativo non è valido, ma è stato convalidato. Poi Mauléon non gli ha rubato la vittoria, è un’ottima squadra. Dopo questa partita e per tutta la settimana abbiamo avuto un senso di frustrazione per l’ingiustizia, abbiamo avuto la sensazione di non essere stati rispettati per niente da questa squadra di Mauléon e dal suo pubblico. Possiamo anche incolpare noi stessi, ma tutto sembrava allearsi contro di noi. Questa settimana è stata molto studiosa per noi. Ora abbiamo 14 punti da recuperare a Lapalu e, soprattutto per i tanti tifosi venuti a Mauléon, bisogna soffiare il vento della ribellione. Se Mauléon vuole passare, dovrà combattere, perché moriremo con le armi in mano. I nostri ragazzi sono rimasti molto turbati da questa accoglienza, poco calorosa, sprezzante, perché fino al ricevimento siamo stati insultati. Non è questa l’immagine che avevamo di Mauléon. ora dovranno venire da noi e la loro ascesa non è ancora certa.”

Sul fronte della squadra, la severità dell’arbitro domenica scorsa avrà le sue conseguenze visto che Krugger e Hamon saranno squalificati.

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