Giro-2024: vincitore della 5a tappa, Tarnais Benjamin Thomas maestro del gioco prima dei Giochi

Giro-2024: vincitore della 5a tappa, Tarnais Benjamin Thomas maestro del gioco prima dei Giochi
Giro-2024: vincitore della 5a tappa, Tarnais Benjamin Thomas maestro del gioco prima dei Giochi
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l’essenziale
Molto “impegnato” con il suo anno olimpico, il corridore di Lavaur ha conquistato una prestigiosa vittoria in Italia, dove vive, la prima nel World Tour, e ha sbloccato mercoledì la panchina del 2024 della sua squadra con la vittoria di questa quinta tappa del Giro d’Italia 8 maggio.

Le gambe ovviamente, la testa ovviamente, i nervi anche e, a completare il tutto, il talento. Benjamin Thomas ha “decretato” con eccezionale maestria la sua prima vittoria di tappa in un Grande Giro, quello dell’Italia dove vive. Dopo tanti sforzi feroci sulle strade che conosceva, qualsiasi altro risultato sarebbe stato contrassegnato dal sigillo dell’ingiustizia. Senza di lui, il quartetto formato con il danese Michael Valgren (EFE), l’italiano Andrea Pietrobon (Polti) e l’ex giocatore di hockey dell’Aix Enzo Paleni (Groupama) non sarebbe mai arrivato in testa a Lucca.

Libera Cofidis…

Ben ha assicurato la fuga iniziata tardi (a 75 km dal traguardo, subito dopo la caduta di Christophe Laporte, ben indossata) con le sue qualità di super corridore e ha trasformato il suo successo in realtà, il primo quest’anno per Cofidis (ecco Anthony Perez e gli altri “ch’tis” liberati!), con la sua esperienza di pilota di pista. Non mosse orecchio quando Pietrobon, peso morto dell’avventura, sfrecciò agli 800 metri, rinviando l’inizio del suo sprint al momento ideale per superare Valgren (miracolosamente dopo una terribile caduta sulla Route d’Occitanie -La Dépêche du Midi 2022), già vincitore dell’Amstel e del Nieuwsblad.

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Sulla strada o sul pavimento del velodromo, quando lo vediamo adottare la posizione che tanto ricorda quella di Roger De Vlaeminck, gomiti e polsi rotti, schiena piatta, sappiamo che il Vauréen farà molto male ai suoi avversari e altrettanto buono per i suoi sostenitori. Mentre i compagni di squadra dei velocisti (Lidl, Alpecin) erano esausti e in stallo, a noi è stato regalato un vero campionato del Tarn con il cinque volte campione del mondo in testa e la sua “connazionale” Lilian Calmejane venuta a tirare fuori il pacco al traguardo fronte retro !

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“Mi ci vorrà un po’ per rendermene conto, è qualcosa di più grande di me… una fuga incredibile, dice il vincitore. Alpecin ha dato fastidio a tutti all’inizio, poi Thomas Champion mi ha detto che potrebbe essere – è bello provare qualcosa, mi sono guardato intorno, Valgren mi ha detto perché no, per divertimento… Ed eccoci qua, non mi aspettavo molto…”

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Addio Carcassonne

Nelle lacrime che ha cancellato con discrezione prima di passare alle cose “serie” sul podio (medaglia, omaggi, fiori e il prosecco che l’accompagna), ci è sembrato di vedere le mura amare di Carcassonne e il terribile ricordo del Tour- 2022. Quel giorno, altrettanto intraprendente, la nostra cara speranza occitana dell’oro olimpico non riuscì a resistere alle fauci voraci dei velocisti e di Philipsen. Nella patria di Mario Cipollini nel momento in cui la fiamma vide le coste della Francia, quanto era bella questa vendetta, quanto era bello l’eroe della Cocagne.

Dopo Forest, Roux, Jalabert…

Il 31 maggio 1999, Laurent Jalabert ha conquistato la sua terza e ultima tappa del Giro 1999. Da allora, “Jaja”, la maglia ciclamino di quell’anno, ha visto molti francesi vincere l’evento, ma Benjamin Thomas è il suo successore tarnais per un quarto. di un secolo dopo! All’età di 28 anni, Ben ottenne il migliore dei suoi dieci successi in trasferta in Toscana. Un anno fa Bruno Armirail non vinse una tappa ma indossò per tre giorni la maglia rosa. Nel 1987, Robert Forest, dell’Alta Garonna, vinse l’undicesima tappa a Osimo; nel 1998 Lotois Laurent Roux ha avuto un doppio colpo con la 12a tappa di Carpi e la “maglia rosa” (per un giorno). Il primo vincitore di tappa francese fu un pirenaico, Jean-Baptiste Dortignacq, nel 1910 a Bologna ma originario della valle di Ossau.

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