Martin St-Louis rimuove il Quebec dal suo allineamento

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Se Martin St-Louis non avesse il privilegio di essere figlio del Quebec, i media locali non esiterebbero a criticarlo ferocemente.

Il paradosso è graffiante: retrocedere un giocatore del futuro come Joshua Roy, per poi fare spazio ad Alex Barré-Boulet, solo per rimandarlo poi al Laval.

Se il St-Louis fosse stato un allenatore anglofono, l’accusa di essere anti-Québecer sarebbe arrivata da tutte le parti.

La manovra di St-Louis lascia perplessi. Joshua Roy, pubblicizzato come una delle stelle nascenti del Quebec, è stato retrocesso per fare spazio a Barré-Boulet.

Ma Barré-Boulet ha appena avuto il tempo di ambientarsi che anche lui è stato rimandato nelle minorenni. Questo doppio standard è tanto più preoccupante dal momento che Barré-Boulet ha avuto un buon campo e ha impressionato contro i Maple Leafs nella partita di apertura.

Se questa gestione caotica fosse stata guidata da un allenatore di lingua inglese, i media francofoni avrebbero già preso fuoco.

Fortunatamente per lui viene dal Quebec. Altrimenti oggi sarebbe al centro di dibattiti appassionati sulla mancanza di rispetto per i giovani talenti locali o, peggio ancora, accusato di sabotare i giocatori del Quebec.

Martin St-Louis ha cercato di giustificare la sua decisione spiegando che voleva dare una possibilità a Emil Heineman e Oliver Kapanen.

“Preferisco che giochi al Laval piuttosto che guardare le partite dalla tribuna”ha discusso di Barré-Boulet.

Tuttavia, solleva domande: perché retrocedere un giocatore così rapidamente dopo averlo promosso a scapito di una prospettiva promettente come Roy?

Il paradosso è sorprendente. Barré-Boulet avrebbe dovuto rappresentare uno degli elementi chiave di questo inizio stagione. Vederlo scomparire dopo solo due partite invia un segnale confuso agli altri giocatori.

Secondo molti si tratta di un trattamento ingiusto che passa inosservato

Tuttavia, i media qui non hanno lanciato grandi critiche a St-Louis. Il suo status di quebecchese sembra giocare a suo favore, proteggendolo dagli attacchi che inevitabilmente avrebbe ricevuto un allenatore di lingua inglese.

Immagina per un momento un allenatore di lingua inglese che prende tali decisioni.

L’eco delle critiche risuonerà in tutto il Quebec, denunciando la mancanza di rispetto nei confronti dei giocatori del Quebec.

Per il momento il St-Louis evita il peggio grazie alle sue origini, ma i tifosi e l’organizzazione francofona non tollereranno a lungo questa mancanza di coerenza. Presto dovranno essere ritenuti responsabili.

St-Louis non è il più grande fan del “Made in Quebec”.

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