C1: Mbappé, un’uscita dalla porta sul retro del Parco dei Principi | TV5MONDE

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C1: Mbappé, un’uscita dalla porta sul retro del Parco dei Principi | TV5MONDE
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Kylian Mbappé, che martedì sera ha giocato la sua ultima partita di Champions League al Parco dei Principi con il Paris SG contro il Dortmund (sconfitta per 1-0), ha generalmente saltato la partita che avrebbe potuto rappresentare l’apice della sua carriera al club prima del passaggio al Real Madrid.

Da quando è trapelata alla stampa la sua partenza quest’estate, il giorno dopo il doppio confronto contro la Real Sociedad di febbraio, dove ha segnato tre gol, Kylian Mbappé non ha disputato nessuna grande partita nella massima competizione.

Anche la sua doppietta al Barcellona è stata oscurata dalle prestazioni di Ousmane Dembélé, Bradley Barcola e Vitinha.

Martedì sera è stato come il culmine del divorzio con Paris iniziato l’estate scorsa con la sua lettera in cui annunciava che non sarebbe stato prorogato.

Una sequenza in particolare ha mostrato che Kylian Mbappé potrebbe essere irrimediabilmente uscito dal collettivo parigino.

Al 38′ i parigini approfittano di un timeout per andare a bere e ricevere le ultime istruzioni dallo staff. Ma la superstar è rimasta sola, a diverse decine di metri di distanza, a giocare sulla fascia laterale. Il capitano Marquinhos è corso a parlargli, poi Gonçalo Ramos.

Il mandato a sorpresa di quest’ultimo, però, aveva dato a Mbappé la sua posizione preferenziale sulla fascia sinistra. Ma la sensazione che non stesse passando una bella serata è apparsa subito.

Lungi dall’essere galvanizzato dal pubblico commosso del Parco dei Principi, Kylian Mbappé si è perso completamente il primo atto. Niente di ciò che ha provato ha avuto successo: tiro debole per prendere una palla di Ousmane Dembélé (7°), rake inefficace per prendere la palla da centrocampo (15), dribbling fallito che ha portato al recupero del Dortmund (17) o una palla fuori (25), perdita di una nuova palla per un controllo fallito (27), poi per una deviazione fallita (30)…

Nessuna tregua

Forse anche Mbappé ha visto la sua carriera al PSG scivolare via quando ha preso troppo debolmente a distanza ravvicinata un cross – certamente goffo – di Fabian Ruiz. Gregor Kobel ha afferrato facilmente la palla (34esimo).

Lo scivolone in area del numero 7, due minuti dopo, simboleggiava gli insuccessi della sua prima metà di gara.

Il Dortmund sapeva anche mettergli la museruola nei rari momenti di pericolo che era capace di portare; come quando Ryerson e poi Brandt lo hanno inseguito per impedirgli di colpire mentre si stava riorientando (31). E il capitano veterano Mats Hümmels spesso gli stava addosso per scoraggiare ogni tentativo di dribblare.

Kylian Mbappé voleva cambiare il corso delle cose, eliminare la sua apatia al rientro dallo spogliatoio. Nella ripresa, senza dubbio consapevole di dover far brillare i compagni perché troppo osservato, si è mostrato altruista consegnando soprattutto due cross. Si sarebbe potuto portare in gol, ma Warren Zaire-Emery ha trovato il palo da distanza ravvicinata dopo una deviazione di Gonçalo Ramos (46esimo).

Ha avuto anche l’occasione di tirare in un momento di tregua ma la sua posizione lontana lo ha costretto ad alzare troppo la palla (73esimo). Un attimo prima Bradley Barcola, entrato al posto di Ramos, aveva esitato a passarlo in contropiede, segno di qualche dubbio sullo stato di forma del fratello maggiore.

I fallimenti sono tornati con forza alla fine della partita. Il segnale arriva da un colpo di tacco mancato al 79′, poi subito da un tiro da posizione ravvicinata respinto da Kobel. Poi con un recupero che stranamente rimbalza prima di schiantarsi sulla traversa suggella la sua inefficacia. Che sia crollato in area proprio alla fine della partita senza incassare un rigore, dopo aver fallito nel superare il cardine centrale del “BvB”, sembrava quasi aneddotico. Ma è caduto di nuovo da solo quando è stato lanciato in profondità da Barcola nell’ultimo secondo della partita.

La prestazione di Mbappé, con le mani sui fianchi al fischio finale, solleva ancora più interrogativi in ​​quanto il Paris non ha mancato di creare diverse occasioni da gol. L’unico peccato è stata la rifinitura e in questo albo la società avrebbe voluto contare sull’uomo da 43 reti stagionale.

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