Marc Bergevin ride nel suo angolo: due ore per essere GM dei Maple Leafs

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Mentre parliamo, Marc Bergevin si starà sicuramente trattenendo dal ridere a crepapelle. Senza dubbio ricorda l’intervista di oltre due ore trascorsa via Zoom con Brendan Shanahan, presidente dei Toronto Maple Leafs, un incontro che avrebbe potuto cambiare il corso della storia per i Leafs.

Ma poi, Shanahan ha finalmente optato per Brad Treliving come suo nuovo direttore generale, e Bergevin deve trovarlo decisamente divertente.

Per quello ? Perché Treliving, lo stesso uomo a cui ora spetta il difficile compito di condurre i Leafs alla gloria, è lo stesso GM che ha fatto scelte contrattuali più che discutibili con i Calgary Flames.

Bergevin non può fare a meno di chiedersi se Shanahan abbia preso la decisione giusta scegliendo l’uomo che ha dato contratti astronomici a Jonathan Huberdeau (8 anni e 10,5 milioni di dollari all’anno) e Nazem Kadri (7 anni e 7 milioni all’anno). distruggendo la struttura salariale dei Flames. Senza dimenticare l’esorbitante contratto di William Nylander a Toronto. (8 anni e $ 11,5 milioni all’anno)

Durante l’intervista, Bergevin aveva comunque messo sul tavolo proposte concrete: scambiare Nylander o Mitch Marner per ottenere un difensore di punta e, soprattutto, trovare un portiere d’élite come Carey Price, sia sul mercato free agent che tramite una transazione. Strategie solide e ponderate, secondo lui.

Marc Bergevin può piacerci o meno. Ma dobbiamo ammettere che aveva ragione. I Leafs avevano infatti bisogno di rafforzare la propria difesa e trovare un portiere capace di rubare le partite.

Bergevin deve quindi trovare particolarmente divertente il fatto che Shanahan non abbia colto questa opportunità. È convinto che Shanahan si pentirà della sua scelta per il resto della sua vita, rendendosi conto troppo tardi dell’errore monumentale che ha commesso lasciando passare Marc Bergevin.

Dopotutto, l’hockey è un gioco di scacchi, e sembra che questa volta Bergevin abbia giocato i suoi pezzi con un’intelligenza che avrebbe potuto cambiare il destino dei Maple Leafs.

È divertente da dire, ma Marc Bergevin, soprannominato “il patcher”, sarebbe stato l’uomo perfetto per “rattoppare” i punti deboli dei Leafs. Una difesa piena di buchi e un portiere capace di portare la sua squadra sulle spalle.

Stessa cosa a Pittsburgh, dove fu finalista prima che i Penguins scegliessero Kyle Dubas. Bergevin non avrebbe mai dato tutti questi soldi a Tristan Jarry. Avrebbe fatto di tutto per trovare un vero portiere numero uno.

Soprattutto non avrebbe scelto Erik Karlsson, mentre Bergevin ha sempre preferito difensori rudi, robusti e difensivi.

Dobbiamo ammettere che, con Bergevin, i Penguins avrebbero fatto i playoff. Piaccia o no, la mentalità di Bergevin di arrivare ai playoff con un portiere forte e una difesa cattiva era ciò di cui Pittsburgh e Toronto avevano bisogno.

Sarà interessante vedere se “Bergy” riceverà altre interviste quest’estate.

Continua…

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