Corentin Moutet si inchina per un soffio dopo una serata infernale a Madrid

Corentin Moutet si inchina per un soffio dopo una serata infernale a Madrid
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Dopo aver vinto il primo turno in più di un’ora e mezza, Corentin Moutet (88esimo) non è riuscito a portare a casa il punto contro il cinese Shang Juncheng (111esimo), mercoledì sera, nel primo turno del Masters 1000 di Madrid, e finì per ammettere la sconfitta dopo una lotta dantesca e ricca di colpi di scena (6-7 [9]6-2, 7-6 [10] tra 3h57).

Fino al 5-3 per il francese, l’andamento della partita è stato piuttosto classico, con due mancini molto abili nel gestire la palla e Moutet più efficace del giovane 19enne cinese, per tutti i primi tre quarti del gioco. partita. Erano le 21 quando siamo entrati in questa dimensione che tanto si adatta al temperamento e al gioco del parigino: un gioco del gatto col topo, sia tra i punti che dentro di essi.

La lotta si è fatta feroce, gli scambi spettacolari, e le partite si sono allungate al punto che solo il primo turno conteneva 129 punti ed è durato 1h39! Moutet ha mancato quattro palloni sul 6-3 e poi tre sul 6-4. Ha poi salvato tre set point nel tie-break prima di andare in vantaggio (11-9) alla nona occasione per concludere.

Né espresso né espulsione

Ma, ancora imbarazzato per la coscia destra ferita nell’ultimo turno di qualificazione e fasciata da una grossa fasciatura, si è ritrovato presto sotto 3-0 nel secondo set, a quel punto ha ordinato invano un caffè all’arbitro, che ha raccontato dirgli che questo non rientrava nei compiti del torneo e che doveva chiedere a qualcuno del suo staff di andargli a prendere uno. Fu infine un tifoso francese a portargli un espresso (con la sua bustina di zucchero) quattro partite dopo, ritirando in cambio una maglietta che il francese gli aveva inviato dalla sua panchina.

È stato anche in questo cambio di campo, sul 5-2 per Shang, che Moutet ha chiesto l’intervento del supervisore perché voleva che dalla tribuna uscisse uno spettatore che qualche minuto prima aveva gridato “zitto!”. » (“stai zitto”) che gli rimase in gola. Come con il caffè, non ebbe successo.

Innaffiato dal campo di fondo

Raggiunto nello stesso set ovunque in un nuovo break (7-6, 2-6), Moutet è stato eliminato all’inizio del terzo set (0-3). Nel quarto gioco, al 15A, è stato involontariamente spruzzato dall’assistente di campo posizionato proprio dietro di lui, che ha inumidito troppo generosamente il terreno e questa volta si è fatto rigiocare il punto appena perso.

Sotto le spoglie di Calimero contro il mondo intero, Moutet non si arrende mai veramente. Ha parato una palla del 4-0, ha rotto su uno splendido punto concluso con una sequenza pallonetto-volley in topspin e si è riportato sul 3-3. Giocavamo dalle 3:07 del mattino e mancavano solo quaranta minuti all’essere giovedì!

Shang a sua volta respinge magnificamente, con un dritto ben effettuato dopo un tiro al volo del francese, un break point, che avrebbe fruttato a Moutet il servizio sul 4-3. I cinesi ne salvano l’ultima sul 5-5. A mezzanotte meno dieci, e anche se la coscia destra di Moutet sembrava fumare ovunque, poteva iniziare il tie-break decisivo.

Cinque match point salvati invano

Il livello di gioco è crollato ma non il livello di suspense. Moutet ha salvato cinque match point prima che sull’11-10 un dritto vincente sulla linea del cinese mettesse fine a questa follia, dopo la mezzanotte. Il messaggio “Grazie Coco!, Grazie Coco!” » cantati dai nottambuli a bordo campo non sono bastati a risollevare il morale degli sconfitti.

Nel secondo turno, Shang Juncheng affronterà venerdì Alejandro Davidovich Fokina (28esimo) e c’è la possibilità, nonostante il carattere altrettanto forte dello spagnolo, che la partita sia meno eccezionale di quella di questa folle serata di Madrid.

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