D-100 delle Olimpiadi di Parigi: a 101 anni, l’ex allenatore di Colette Besson ricorda i Giochi del Messico del ’68

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Indossando eleganti scarpe Charente, Yves Durand Saint-Omer si intrattiene nella sua casa di Lesparre-Médoc. A 101 anni l’ex allenatore è in gran forma…”olimpico“, aggiunge sorridendo l’ex insegnante di educazione fisica e sportiva della Langon. “Forma olimpica ma non corro i 400 tutti i giorni, sarebbe troppo bello”. Fu proprio con i 400 metri che l’ex diplomato della BEC di Bordeaux entrò nella storia il 16 ottobre 1968. Quel giorno, allo Stadio Olimpico in Messico, la sua allieva Colette Besson entrò nella leggenda.

50 anni fa Colette Besson divenne campionessa olimpica in Messico

Nata a Saint-Georges-de-Didonne (Charente-Maritime), Colette Besson, allora 22enne, era insegnante di educazione fisica in una scuola elementare di La Réole. Dall’età di 15 anni pratica atletica leggera e si allena con Yves Durand Saint-Omer, membro del famoso BEC (Bordeaux Etudiant Club). “Gli devo tutto“, ha detto in un’intervista dopo la sua incoronazione.

Colette Besson durante la sua incoronazione in Messico il 16 ottobre 1968.
Keystone Pictures USA

Per prepararsi ai Giochi Olimpici in Messico, l’insegnante porta il suo allievo in montagna. “Abbiamo approfittato degli scioperi del maggio 68 per andare a Font-Romeu”. Uno stage sui Pirenei per prepararsi ai 2000 metri di quota della capitale messicana. “Per allenarci, ovviamente, non andiamo al Fond-Romeu a infilare le perle! Abbiamo lavorato tre mesi per abituare il corpo alla perdita di ossigeno nell’aria.”

Yves Durand Saint-Omer e Colette Besson nel 1968.
Yves Durand Saint-Omer

Terminando la sua gara in 52 secondi, Colette Besson ha battuto la favorita britannica Lillian Board e ha stabilito un nuovo record europeo, battendo il suo miglior tempo di due secondi! Poi c’è la Marsigliese allo stadio azteco. “La Charentaise scoppiò in lacrime e travolse con emozione i milioni di telespettatori che seguirono la competizione in Francia. Compreso il generale de Gaulle”scrive Le Parisien in un ritratto dedicato a Colette Besson.

Durante un ricevimento all’Eliseo, il generale de Gaulle confidò alla campionessa di essere stata “l’unica donna che lo ha fatto piangere“. Yves Durand Saint-Omer ricorda il trionfante ritorno in Francia. “C’era una folla di 2.000 persone che aspettavano Colette alla stazione di Bordeaux!”

La medaglia d’oro divenne poi “la piccola sposa di Francia”, come la soprannominò lo scrittore e giornalista Antoine Blondin. “Colette era come se fosse mia figlia. La sua vittoria è bella perché c’era concorrenza. Non siamo andati lì volentieri, c’è stata una rissa. La prova è che è quinta all’ingresso del rettilineo e lì è la rimonta“, ricorda Yves Durand Saint-Omer.

Colette Besson

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