Alexander Blessin deve rilanciare l’Unione chiedendo di più ai suoi giocatori e trovando allenatori vincenti

Alexander Blessin deve rilanciare l’Unione chiedendo di più ai suoi giocatori e trovando allenatori vincenti
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Se la sua squadra sta attraversando una zona di turbolenza, l’allenatore deve avere qualcosa a che fare con questo. Alexander Blessin, autore di una buona prima parte di stagione alla guida dell’Union Saint-Gilloise, ha smarrito dall’inizio dei playoff la ricetta che sta scoprendo. Dopo lo zero record su nove, il T1 tedesco deve rilanciare l’Unione, spingendo i suoi giocatori a dare di più, ma anche attraverso scelte migliori.

Comportamento: energia da ritrovare

La scena è un classico di ogni partita dell’Union, ma non è sfuggita alle numerose telecamere presenti domenica: appena finita la partita contro l’Anderlecht, il presidente e il direttore sportivo chiacchieravano con il loro T1 in campo. Gli stavano spiegando cosa la squadra avrebbe dovuto fare meglio oppure stavano rimobilitando un uomo un po’ stanco? Forse no, ma sembrava così. Non sono sicuro che sia l’immagine migliore subito dopo una sconfitta. Lasciava perplessi soprattutto il modo in cui il presidente ha preso per le spalle il suo allenatore, come per caricare una molla che non rispondeva più bene.

A volte sentiamo pensieroso il sindacalista T1, ai margini del campo, ultimamente.

Il comportamento non verbale di Blessin a bordo campo non è stato dei più positivi nelle ultime settimane. Con le mani in tasca, festeggia a malapena i gol della sua squadra, come se i fallimenti dei suoi giocatori avessero la precedenza sui successi. Ci sentiamo sfidati dall’improvviso guasto della macchina.

Sorprende la sua uscita di scena riguardo all’arbitraggio e ai media “ingiusti” nei confronti dell’Unione. Anche nel suo club. Se era un modo per mettere pressione ai fischietti, tradiva anche un certo nervosismo. Dovrà trovare il giusto equilibrio tra l’energia a bordo campo e la calma.

Gestione: ottenere qualche percentuale in più

Blessin ha sempre difeso i suoi giocatori. “Non contare su di me per venire qui e abbattere Burgess., ha detto in conferenza stampa dopo la stupida esclusione dell’inglese a Genk, anche se non la pensava da meno. Non ha rimproverato Moris, autore di un’approssimazione nell’Anderlecht, o Amoura, trasparente. Dobbiamo dare merito anche all’allenatore, a questo proposito: l’attuale sottoperformance dell’algerino convalida la scelta di Blessin di andare avanti poco a poco con il suo minutaggio, quando è arrivato, nonostante un giocatore che mostrava il suo cattivo umore quando non era il numero uno.

Il T1 è deluso di non riconoscere più il suo collettivo. Lo aveva già detto ai suoi giocatori in campo dopo la sconfitta contro il Cercle. Dov’è finita la fatica di recuperare sul terzo gol del Bruges? Dov’era il secondo sipario dopo che Terho aveva affrontato Sardella? “Una volta incassati, abbiamo visto che la fiducia non c’era più“, ha detto domenica. “Non troviamo la stessa qualità della fase classica. Le due sconfitte non hanno costituito una spinta.” Avrebbero dovuto però spingere gli unionisti a dare di più. “Sta a noi trovare la nostra spinta lavorando duro sul prato.” Sta a lui piantare i semi questa settimana.

Le sue scelte: trovare la zampa del coniglio

Dovremo fare le giuste analisi nei prossimi giorni. Non sarà una settimana piacevole”. T1 ha parlato globalmente, ma il commento vale per le sue scelte. Siamo onesti: il suo ventaglio di sostituzioni è più ristretto rispetto a quello dei suoi colleghi del Bruges o dell’Anderlecht. Ma l’ascesa di Terho illustra l’attuale insuccesso del suo allenatore: sulla sua prima palla, il lato destro, salendo a sinistra, aveva un buco. E Sardella ha fatto la differenza, anche se Amuzu avrebbe dovuto essere tenuto meglio.

Sorprende la scelta di schierare Lazare, in crisi dai tempi della CAN, al posto di Rasmussen. Come non riavviare Mac Allister o mantenere tre difensori centrali, una volta che l’Anderlecht sarà ridotto a dieci, piuttosto che cercare numeri in eccesso sulle fasce. Per sua stessa ammissione, la sua squadra non aveva capito che se Sykes fosse andato in attacco, avrebbero dovuto giocarci addosso. Se Blessin ha avuto scelte vincenti nella semifinale di Coppa contro il Bruges con Machida all’andata e Sykes al ritorno, nel 2024 è riuscito a fare la stessa mossa solo due volte in campionato… di cui una per niente (il gol di Eckert contro il Cercle) . Anche qui dovrà portare qualcosa in più alla sua squadra nel corso della partita. Potrebbe essere il momento di rilanciarne qualcuno?

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