Dall'arrivo del nuovo allenatore il Montpellier ha mostrato un volto diverso, anche se resta ancora tanto lavoro da fare.
“Un mese e mezzo fa, questa partita, abbiamo perso forse 3-0.” La reazione di Joris Chotard, dopo il pareggio del Montpellier contro il Lille (2-2), domenica, dice che qualcosa è cambiato dalla parte di La Mosson.
Piccoli segnali negativi da inizio stagione che diventano positivi, come il pareggio di Arnaud Nordin nei minuti di recupero, contro il Lille. Un piccolo successo nonostante i nuovi rigori assegnati all'MHSC, il secondo più che discutibile, a dimostrazione che la situazione sta cambiando.
Meglio nel gioco e nel comportamento
La fortuna aiuta gli audaci e i Montpellier sono più costanti nel gioco dall'arrivo di Jean-Louis Gasset a fine ottobre. Se i Pailladins non riescono ancora a mantenere la porta inviolata (20 giornate consecutive in Ligue 1), difendono meglio essendo più compatti, soprattutto al centro del campo. E la grande differenza è che tutti fanno lo sforzo difensivo.
In attacco, tutto non dipende più da Téji Savanier. Arnaud Nordin ritorna al suo livello e abbiamo ritrovato l'inafferrabile Mousa Tamari dei primi mesi del 2023. Vediamo ali che evolvono maggiormente all'interno del gioco e non esitano a zonare, un centravanti che non rimane solo un punto di attacco, centrocampisti e terzini che forniscono numeri extra.
Cambio di gioco, quindi, ma anche di gestione. I dirigenti, messi di fronte alla responsabilità del nuovo allenatore, in genere sono presenti, ma appena stanno meno bene vanno in panchina. Come Wahbi Khazri e Jordan Ferri, dentro contro il Lille e sostituiti da Gasset allo scoccare dell'ora.
Con il rientro dell'infortunato, l'allenatore del Montpellier ha anche qualche soluzione in più in panchina e i giovani Rabby Nzingoula e Junior Ndiaye hanno portato il loro dinamismo. Per vedere se ora possono iniziare le partite al posto dei giocatori esperti. Ma una cosa è certa, con il nuovo staff non ci sono privilegi.
Un fisico da perfezionare
Anche al Grammont si lavora duro in allenamento, ma non ancora abbastanza perché i giocatori siano al 100% del loro potenziale fisico, secondo Jean-Louis Gasset. “La priorità è rimetterli in circuito, farli progredire fisicamente, perché penso che siamo lontani da questo. Il lavoro ripaga sempre ed è questo il filo conduttore del mio discorso con loro”.
Stiamo vedendo i primi frutti di questo a livello di gioco e di mentalità, questo ora deve riflettersi a livello contabile. “Questo è il punto della speranza. Adesso andiamo al Lens e ospitiamo il Nizza. Mancano due partite a dicembre, sono ancora due buone squadre, ma dovremo avere la stessa volontà, lo stesso coraggio, per limitare il danni fino alla tregua.”
Giocare una seconda partita alla “Lyonnaise” nel 2024, poiché questo è l’esempio che ha preso l’allenatore dell’MHSC, quello di un OL che se n’era andato a pieni voti.