La settimana scorsa, l'ICFC (l'Autorità di Controllo Finanziario dei Club) si è recata a Lione per una verifica dei conti dell'Olympique Lyonnais. Un aggiornamento su questa questione estremamente complessa in un momento in cui le preoccupazioni di OL fanno molto parlare.
Non è collegato al DNCG
Questo è il primo punto da notare ed è importante. No, la presenza della guardia di finanza del calcio europeo non è collegata alla sanzione pronunciata dalla DNCG francese di un divieto di reclutamento abbinato al controllo delle buste paga e alla retrocessione amministrativa in via precauzionale. Poiché l’OL stava tornando alla Coppa dei Campioni in questa stagione con il vantaggio aggiuntivo di un nuovo investitore, l’audit del Financial Fair Play (FPF) era un “passo necessario”. Quest'estate l'OL è stata informata anche della visita prevista per novembre da parte degli investigatori UEFA.
L’OL non adotterà alcuna sanzione nel 2023-24
Questa è l'altra regola fondamentale della UEFA riguardo al fair play finanziario: le sanzioni non cadono mai durante la competizione. Indipendentemente dal club che partecipa alle sue competizioni, l'organismo europeo si assicura sempre di prendersi il tempo di analizzarlo per decidere. Quindi tutto accade ancora nella seconda stagione. Impegnato in Europa League per l'anno finanziario in corso, l'Olympique Lyonnais non avrà preoccupazioni fino alla fine di questa stagione… e non subirà nemmeno modifiche lungo il percorso.
Sì, OL è “sanzionabile”
Ciò che è quasi certo, però, è che l’OL verrà sanzionato. Se l’ICFC non funziona come il DNCG, basandosi su pronostici o su debiti finanziari (i 505 milioni di euro del resoconto contabile dell’Eagle Football Groupe non rientrano nel calcolo diretto perché i club sono molto più indebitati e mai preoccupati!), giudica dall'altro sui fatti: tutti gli stipendi devono essere pagati e i debiti di trasferimento onorati, questa è la base. L'altro punto è che la UEFA vuole garantire un modello operativo virtuoso per tre stagioni consecutive. Occorre quindi riuscire a garantire un disavanzo massimo autorizzato di 60 milioni di euro nel periodo (90 milioni di euro se si tratta di investimenti strutturali di un club in buona salute finanziaria). Sul primo punto l'OL oggi si adegua, visto che il ritardo nel pagamento di Georges Mikautadze al Metz è stato pagato. D'altro canto, per quanto riguarda il deficit autorizzato, siamo molto lontani da esso. -55 milioni di euro nel 2022, -99 milioni di euro nel 2023 e -25,7 milioni di euro nel 2024… A meno che non immaginiamo una stagione 2024-25 che si concluda con un risultato netto positivo di 60 milioni di euro, ci sarà una sanzione.
Rischi concreti se l'OL dovesse diventare europeo l'anno prossimo
La UEFA ora prevede una serie di sanzioni che vanno dal semplice avvertimento all'esclusione. Sanzioni che si applicheranno dall'estate 2025 se OL sarà europea. È difficile sapere dove sarà il Lione sulla scala dei rischi. Ciò dipenderà dalla classifica finale già in Ligue 1, dal fatto che il club onorerà o meno tutti gli impegni presi da John Textor ma anche dal fatto che manterrà la rotta nel ripagare i propri debiti. Nella migliore delle ipotesi, dobbiamo aspettarci un “supporto” per tre anni in stile UEFA: o una multa sotto forma di detrazione dalle ipotetiche plusvalenze europee per il 2025-26, oppure una limitazione al numero di giocatori “qualificati” in la Coppa dei Campioni (dal 25 al 21). Nel caso più estremo, l’OL può essere privata di tutte le competizioni europee per una stagione come è avvenuto con il Galatasaray nel 2017-18 o addirittura con la Juventus Torino nel 2023-24.
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