Nonostante da 30 anni proclami la sua innocenza, le grida di Dany Leprince saranno finalmente ascoltate dai tribunali? Oppure le sue speranze di riabilitazione verranno, ancora una volta, spazzate via? Questo 23 gennaio, davanti alla commissione d’inchiesta della Court of Revision, è doppio o niente per Dany Leprince, 68 anni, che vuole vedere annullata la sua condanna all’ergastolo per gli omicidi di suo fratello, di sua cognata e di sua moglie. due nipoti metodicamente assassinate in casa con coltelli, nel 1994, a Thorigné-sur-Dué (Sarthe). Cinquantasei coltellate in totale. Solo la più giovane della famiglia, Solène, fu ritrovata viva, nascosta nella sua stanza.
Dopo tre anni di indagini, i cinque magistrati della Corte di cassazione dovranno decidere questo giovedì se vi sia motivo o meno di trasmettere il fascicolo al Tribunale del riesame per un nuovo processo. In caso di rifiuto, sarebbe un ritorno al punto di partenza per l’uomo che i media hanno soprannominato “il macellaio della Sarthe”. Tuttavia, la trasmissione al Tribunale del Riesame non equivarrebbe automaticamente all’annullamento della sua condanna. Già, nel 2010, una precedente commissione investigativa, convinta dell’innocenza del condannato, aveva ritenuto necessario un nuovo processo, al punto da farlo scarcerare. Ma la Corte del Riesame alla fine ha respinto la richiesta e ha reincarcerato Dany Leprince.
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