Malattie cardiovascolari rappresentate 1 milione di ricoveri in Francia nel 2016. Oggi lo è la principale causa di morte nelle donne e il secondo negli esseri umani. In altre parole, una piaga di cui molti scienziati cercano di limitare le conseguenze. In uno studio pubblicato sulla rivista ResearchGate il 3 dicembre, il dottor Yann Grobs e il suo team lo scoprirono un enzima che avrebbe un ruolo regolatore nella riparazione del DNA e nell’espressione genica. Figlio nome: l’enzima ATP-citrato liasi.
Già noto per intervenire nel metabolismo dei lipidi necessari alla crescita e riparare le pareti dei vasi sanguignipotrebbe anche, secondo il team di scienziati dell’Istituto Universitario di Cardiologia e Pneumologia del Quebec, rivoluzionare il trattamento e la prevenzione degli attacchi di cuore e colpi. “Ciò che questo aggiunge è che, per i pazienti che hanno problemi di ipercolesterolemia o per i pazienti che li hanno significativo rimodellamento coronarico“Possiamo immaginare degli stent (protesi che trattano un’arteria ristretta) che rilasceranno piccole dosi di farmaci”, precisa in un comunicato stampa il dottor Yann Grobs. Inoltre, l’inibizione di questo enzima ha permesso di migliorare il rimodellamento vascolare.
“Presto potrebbe essere possibile ridurre gli infarti e gli ictus, ma anche rallentare la progressione di queste malattie”
Questi risultati suggeriscono l’enzima ATP-citrato liasi come un nuovo bersaglio terapeutico per ridurre l’ispessimento della parete dell’arteria polmonare o coronaria e prevenire complicazioni malattia coronarica, come l’infarto del miocardio, fornendo strade promettenti per futuri interventi clinici.
“Ciò rappresenta un importante punto di svolta nella nostra comprensione delle malattie cardiovascolari. Presto potrebbe essere possibile ridurre gli attacchi di cuoreictus, ma anche per rallentare la progressione di queste malattie”, afferma il dottor Yann Grobs.
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Nel 2019 sono morte per malattie cardiovascolari 17,9 milioni di personeovvero il 32% di tutti i decessi in tutto il mondo. Di questi, l’85% era dovuto a infarto miocardico o ictus.
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