Spesso doloroso, malattie infiammatorie croniche intestinali come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa indeboliscono la vita quotidiana dei pazienti. A volte trattamenti pesanti come immunosoppressori o antinfiammatori richiedono uno stile di vita sano e una maggiore vigilanza. Potrebbe farlo uno studio pubblicato sulla rivista medica Cell il 4 novembre dare finalmente speranza ai 200.000 francesi che soffrono di questa patologia. I ricercatori hanno scoperto un meccanismo che impedisce la guarigione del danno intestinale.
Queste patologie sono caratterizzate da aree di infiammazione cronica della parete digestiva. Si manifestano attraverso fasi di attività di varia intensità, chiamate riacutizzazioniche si alternano a periodi di pausa.
Studi genetici su pazienti con malattie infiammatorie intestinali mostrano che si tratta di malattie che coinvolgono molti geni. È stato scoperto uno di questi che predispone al morbo di Crohn. Una o due mutazioni in questo gene possono aumentare di 40 volte il rischio di sviluppare la malattiaspiega sul suo sito il dottor Thierry HIGUERO, gastroenterologo in uno studio privato. Si sospetta anche una causa ambientale a causa del gran numero di queste malattie nei paesi industrializzati.
Identificato un meccanismo chiave che apre la strada a nuovi trattamenti
In questo studio, hanno evidenziato gli scienziati del CNRS il ruolo dell’interferone di tipo IIIuna proteina normalmente coinvolta rallentata riparazione della mucosa intestinale. Nei pazienti con IBD, questa proteina blocca la rigenerazione dello strato epiteliale dell’intestino che dovrebbe ripararlo.
Hanno scoperto che questa proteina anormalmente elevato nei pazienti con IBD stimola la produzione eccessiva di ZBP1, un’altra molecola che innesca la distruzione delle cellule staminali intestinale impedendo loro di rigenerare lo strato epiteliale.
“Questo la scoperta è particolarmente importante in un contesto terapeutico, perché le terapie attuali possono calmare l’infiammazione Di più spesso non portano ad un recupero completo. Apre la strada a un nuovo approccio terapeutico. Bloccando gli interferoni di tipo III, potrebbe essere possibile ripristinare la barriera intestinale, migliorando così la qualità della vita dei pazienti e riducendo il rischio di gravi complicanze”, spiega il CNRS in un comunicato stampa.
Health