Gli sforzi del governo ivoriano hanno compiuto progressi significativi. Oggi la Costa d’Avorio mantiene lo slancio per porre fine alla pandemia.
Ad oggi, 420.000 persone, di cui il 64,3% donne, convivono con l’HIV/AIDS in Costa d’Avorio. La prevalenza dell’HIV, che ha registrato un calo del 51% tra il 2011 e il 2023, si attesta all’1,82% nel 2023. Le nuove infezioni si sono ridotte di oltre il 50%, passando da 26.900 nel 2012 a 10.600 nel 2021. numero di decessi di infetti le persone sono aumentate da 30.700 nel 2011 rispetto a 9.500 2023.
Nel momento in cui il Paese, come tutti gli altri, ha commemorato la Giornata mondiale contro l’AIDS il 1° dicembre, l’unico lato negativo di questo quadro incoraggiante è la recrudescenza della malattia tra i giovani la cui età varia tra i 15 ei 25 anni. Questa fascia di età rappresenta quasi il 40% dei nuovi casi registrati.
Per caratterizzare adeguatamente i comportamenti a rischio associati all’HIV utilizzando un campione rappresentativo a livello nazionale di partecipanti di età pari o superiore a 15 anni e per identificare le cause della ripresa tra i giovani al fine di affrontarli meglio, le autorità sanitarie ivoriane hanno lanciato il 19 luglio 2024, l’indagine sull’impatto dell’HIV sulla popolazione della Costa d’Avorio denominata CIPHIA. Con il sostegno del piano di emergenza del governo americano (PEPFAR), si mira a raccogliere dati affidabili per riadattare la strategia di controllo. Copre tutte le regioni del paese. I primi risultati dovrebbero essere disponibili nel 2025.
Questo studio segue un primo studio lanciato nel 2017 in 17 paesi africani, tra cui Ghana, Ruanda, Camerun, Kenya… In Costa d’Avorio, i risultati del CIPHIA 2017 sono stati decisivi per lo sviluppo del Piano strategico nazionale 2021-2025 per la lotta contro le malattie sessualmente trasmissibili, l’HIV e l’AIDS.
Il Ministro della Sanità, dell’Igiene Pubblica e della Copertura Sanitaria Universale, Pierre Dimba, non perde occasione per ricordare l’importanza di questo lavoro. Pur rassicurando sul rispetto della riservatezza, esorta le popolazioni a conoscere il proprio stato sierologico per poter beneficiare di cure efficaci per convivere serenamente con questa malattia che oggi non uccide più come in passato. Il governo lancia quindi un appello alle comunità affinché abbattano le barriere dello stigma e della discriminazione nei confronti delle persone che vivono con l’HIV, al fine di facilitare il raggiungimento degli obiettivi.
In effetti, il Paese si è impegnato a raggiungere 3x 95 (il 95% delle persone che vivono con l’HIV conoscono il proprio stato sierologico. Il 95% di tutte le persone infette dall’HIV sottoposte a screening ricevono un trattamento antiretrovirale di lunga durata. Il 95% delle persone che ricevono un trattamento antiretrovirale hanno una soppressione duratura carica virale). Questo passo è essenziale per eliminare la pandemia di AIDS entro il 2030. E in dirittura d’arrivo le autorità non vogliono abbassare la guardia.
E ricordiamo che il 9° Consiglio nazionale contro l’AIDS, tenutosi il 14 luglio 2023, è stata un’altra occasione per lanciare un appello alla rimobilitazione, ad un’azione coordinata e unita da parte di tutte le parti interessate per eliminare la pandemia.
Nel periodo 2016-2023 sono stati destinati alla lotta un totale di 619 miliardi di FCFA. Tanti sforzi hanno reso possibile il declino della malattia.
La Giornata mondiale contro l’AIDS 2024 viene celebrata attorno al tema “Seguiamo la strada dei diritti – La nostra salute, i nostri diritti”. L’OMS, in occasione di questa commemorazione, ha lanciato un appello a difendere il diritto alla salute affrontando le disuguaglianze che ostacolano il progresso verso l’eliminazione dell’AIDS.
Si stima che nel 2023, 39,9 milioni di persone convivessero con l’HIV in tutto il mondo. Circa 630.000 persone sono morte per cause legate all’HIV. E quello stesso anno, 1,3 milioni di persone contrassero l’HIV.