Declino cognitivo, non (così) sistematico nei pazienti con Parkinson

Declino cognitivo, non (così) sistematico nei pazienti con Parkinson
Declino cognitivo, non (così) sistematico nei pazienti con Parkinson
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Colpisce la malattia di Parkinson un francese su 50ovvero 272.000 persone in totale. Tra questi ultimi, una delle paure più grandi è quella di sviluppare una forma di demenzacome il morbo di Alzheimer. Tuttavia, se è vero che questo rischio riguarda la maggior parte dei pazienti, resta ancora da precisare.

Due grandi studi, pubblicati a settembre sulla rivista Neurologia, ha esaminato la questione di Declino cognitivo nei pazienti con Parkinson. Il primo è stato condotto dalla Parkinson’s Progression Markers Initiative in diversi siti internazionali. Per quanto riguarda il secondo, si tratta di una ricerca di lunga data sulla malattia di Parkinson presso l’Università della Pennsylvania.

Un rischio basso che aumenta nel tempo

Entrambi gli studi si basavano su ricerche precedenti, che non erano sufficientemente supportate, per fornire chiarimenti. Lo confermano L’80% dei malati di Parkinsonsviluppa demenza. Sebbene questa cifra sia molto elevata, dà comunque tregua a un paziente su cinque.

Ma ciò che risalta soprattutto è a ritardo piuttosto lungo prima che si manifesti questo declino cognitivo. La maggior parte dei pazienti non lo sperimenta fino a quando 15-20 anni dopo la diagnosi della malattia di Parkinson.

Più nello specifico, lo studio stima che le probabilità di sviluppare demenza dopo la diagnosi di malattia di Parkinson sono:

  • dal 9% al 27% dopo 10 anni
  • del 50% dopo 15 anni
  • 74% dopo 20 anni

Una malattia che non colpisce solo gli anziani

I pazienti possono quindi vivere per molti anni senza manifestare alcun segno di demenza. D’altronde si sta accertando la diagnosi di Parkinson in media all’età di 58 anniil rischio di soffrire di declino cognitivo prima dei 70 anni è quindi molto presente nelle persone affette.

Ricordiamo che il Parkinson è il principale causa di disabilità tra gli anziani nel nostro paese. Con oltre 27.000 nuovi casi registrati ogni anno, è in atto aumento costante nella popolazione. Ancora poco compreso, ad oggi non c’è nessun trattamentoper prevenire o curare la malattia, anche se è possibile rallentarla e trattare alcuni sintomi.

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