l’essenziale
In visita a Lourdes, Isabelle Saurat, delegata interministeriale per l’accessibilità, ha presentato agli attori locali il sistema che consente agli stabilimenti privati aperti al pubblico di finanziare la propria accessibilità.
Non è stato proprio un viaggio in un territorio sconosciuto. Originaria di Tarbes, Isabelle Saurat, delegata interministeriale per l’accessibilità, è stata in visita a Lourdes questo giovedì… Ma è la prima volta che mette piede al Santuario in un ambiente professionale per osservare ciò che, probabilmente, sta andando meglio nel dipartimento in termini di inclusione.
Abituato ad accogliere ogni anno decine di migliaia di malati o disabili, il Santuario di Lourdes ha da tempo fatto dell’accessibilità una priorità. Anche qui sta per essere completato un piano di investimenti, varato nel 2015 e stimato in 1,5 milioni di euro. Avrà consentito la messa a norma di 42 esercizi aperti al pubblico (ERP) all’interno del Santuario, al fine di garantire l’accesso alle persone a mobilità ridotta (PRM).
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“Idee da riprendere”
“Il Santuario è una bella vetrina di ciò che possiamo fare in termini di accessibilità, sottolinea il prefetto degli Alti Pirenei, Jean Salomon, insieme a Isabelle Saurat. Ci sono idee da portare avanti altrove…” Soprattutto perché il Santuario intende continuare a garantire la sua accessibilità politica in futuro, sviluppando soluzioni innovative, in particolare per le disabilità diverse da quelle fisiche. “La cura delle disabilità uditive e visive è un tema che ci preoccupa. Esistono dispositivi come i circuiti a induzione magnetica per i non udenti”, confida il rettore, padre Michel Daubanes. “C’è anche la questione dei trasporti: se ce l’hanno Il Santuario è accessibile ma i mezzi per trasportare i pellegrini no, questo rappresenta un problema.”
E questo è stato il senso della visita di Isabelle Saurat, che ha parlato dell’importanza di non avere “una rottura nell’accessibilità tra spazio pubblico e spazio privato”. Per fare questo, lo Stato sostiene le comunità attraverso le sue sovvenzioni per aiutarle a finanziare i loro progetti e lavori di accessibilità. Ancor di più nella città mariana dove, visto il notevole flusso di PMR, il piano Avenir Lourdes contiene appositamente una componente volta a migliorare l’accessibilità della città. “Abbiamo l’ambizione a lungo termine che la città sia un esempio nel mondo di accessibilità e inclusione”, afferma il sindaco Thierry Lavit.
Un fondo per l’accessibilità
Ma lo Stato non sostiene solo le comunità: grazie al Fondo per l’accessibilità territoriale lanciato lo scorso anno, anche gli ERP (aziende, alberghi, studi medici, ecc.) possono ottenere aiuti per finanziare il proprio lavoro e attrezzature per l’accessibilità (il 50% delle spese sostenute con un massimo di € 20.000). Un dispositivo attraente e relativamente sconosciuto che è stato presentato giovedì pomeriggio agli eletti locali e ai rappresentanti di diversi settori professionali nel corso di un incontro pubblico presso il Palazzo dei Congressi di Lourdes. L’occasione per il prefetto di ricordare che l’accessibilità è “affare di tutti”.
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