La proteina mutante che potrebbe proteggerci dall’Alzheimer

La proteina mutante che potrebbe proteggerci dall’Alzheimer
La proteina mutante che potrebbe proteggerci dall’Alzheimer
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Il CNRS, in collaborazione con l’Università di Grenoble Alpes, ha condotto uno studio che fornisce più diun barlume di speranza nella lotta contro la malattia di Alzheimer. I neurobiologi hanno iniettato nei topi da laboratorio una proteina mutata identificata in il patrimonio genetico degli islandesi, un popolo che sembra risparmiato dal declino cognitivo. Dopo questo intervento i roditori non hanno sviluppato alcun sintomo della malattia.

Lo ha rivelato l’analisi completa del genoma islandese, fattibile a causa del numero esiguo della popolazione dell’isola una mutazione che influenza un precursore delle proteine ​​beta amiloide. Tuttavia, i soggetti portatori di questa mutazione sembrano essere protetti dall’Alzheimer. I ricercatori hanno quindi trasferito questa caratteristica genetica a topi geneticamente predisposti a contrarre la malattia e hanno osservato la conservazione della loro memoria nei mesi successivi.

La valutazione della memoria dei topi è stata condotta utilizzando il test del pool di Morris. Marc Dhenain – ricercatore presso il laboratorio di malattie neurodegenerative (CNRS, CEA, Università di Paris-Saclay) e co-autore senior dello studio, riferisce che i topi trattati sono riusciti a localizzare una piattaforma nascosta, anche quattro mesi dopo la somministrazione iniezione della proteina mutata. Il gruppo di ricerca ha osservato che la mutazione attenuava la tossicità dell’amiloide proteggendo le sinapsi. Marc Dhenain insiste sullanotevole effetto prolungato della singola iniezionea causa di un meccanismo di amplificazione della proteina mutata una volta inoculata.

Questo risultato potrebbe quindi essere il punto di partenza peruna categoria completamente nuova di terapie preventive per curare persone affette da malattie neurodegenerative nelle fasi iniziali e bloccare la progressione della patologia, grazie all’iniezione di prioni protettivi.

Come promemoria oggi, la malattiaL’Alzheimer colpisce circa 1,1 milioni di persone in Francia e ha un impatto sulla vita quotidiana di 2 milioni di operatori sanitari. E visto l’invecchiamento della popolazione, le previsioni per il futuro sono allarmanti: si stima che siano 250.000 i nuovi casi diagnosticati ogni anno e che in Francia le vittime della malattia saranno 1,8 milioni entro il 2050 (ovvero il 7,8% della popolazione). oltre i 65 anni).

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