Lotta contro il cancro: quasi 8 milioni di euro per il centro Georges-François Leclerc

Lotta contro il cancro: quasi 8 milioni di euro per il centro Georges-François Leclerc
Lotta contro il cancro: quasi 8 milioni di euro per il centro Georges-François Leclerc
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Una sovvenzione di 7,8 milioni di euro, per un budget totale di 9,2 milioni di euro: questo è ciò che il nuovo finanziamento che rappresenta il centro oncologico Georges-François Leclerc di Digione (Côte-d’Or) ha appena ottenuto per il suo progetto COMETE. Assegnato nell’ambito del fondo regionale FEDER, questo finanziamento è destinato ad un programma di ricerca sulla radioterapia interna. “Questo tipo di finanziamento è essenziale. Concretamente, questa sovvenzione rende questo progetto fattibile, almeno per la parte preclinica», si rallegra il professor Alexandre Cochet, responsabile del progetto.

La ricerca attuale mira a sviluppare un trattamento innovativo per i pazienti affetti da cancro, in particolare metastatico. “Questa forma di radioterapia prevede di colpire le cellule tumorali in modo molto preciso. In pratica utilizziamo una molecola che trasporta un atomo radioattivo. Successivamente si sposterà verso e prenderà di mira le cellule portatrici del tumore», riassume Alexandre Cochet. Il gruppo di ricercatori prende di mira in particolare le cellule che producono molecole specifiche caratteristiche di un tumore canceroso.

Dove questo metodo è più vantaggioso rispetto ai trattamenti attuali è nel suo grado di precisione. «Riusciamo ad avere bersagli molto precisi, a colpire i tumori senza danneggiare troppo le altre cellule sane», rassicura Alexandre Cochet. Questo trattamento verrebbe somministrato per via endovenosa, sotto forma di infusione.

Orizzonte 2028

Tuttavia, la soluzione richiede una logistica molto specifica e pesante. “Questo trattamento deve essere fatto nei reparti di medicina nucleare. È necessario un maggiore monitoraggio del paziente per garantire che non si verifichino effetti collaterali. È inoltre necessario conservare l’urina per diversi giorni prima di gettarla nelle fogne perché è così che la radioattività viene eliminata dal corpo del paziente”, spiega Alexandre Cochet.

Per il momento il programma di ricerca COMETE non c’è ancora. I ricercatori hanno appena trovato molecole su cui possono attaccare atomi radioattivi. Non resta che testare la soluzione, sottoporla al processo di valutazione e autorizzazione e infine industrializzarla. Tutto questo è previsto per il 2028, per una commercializzazione su scala più ampia possibile.

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