Qual è il meccanismo che crea dipendenza?
La dipendenza è consumare un prodotto o fare qualcosa quando sai che non ti fa bene, che vorresti smettere ma continui a farlo. Esiste una dipendenza fisica, in questo caso dalla nicotina, che dipende dal numero di sigarette fumate. Colpisce la maggior parte dei fumatori con intensità variabile. C’è poi la dipendenza comportamentale, psicologica, che riguarda tutti i fumatori, compresi quelli che fumano solo una sigaretta al giorno.
Questo significa che non siamo tutti uguali quando si tratta di dipendenza?
Abbiamo più o meno una sensibilità alla dipendenza. Ci sono profili che creano dipendenza. Quando fumiamo abbiamo un picco di nicotina di 7-8” che raggiunge il cervello e che crea una secrezione di dopamina: questo si chiama circolo della ricompensa. È lo stesso per qualcuno a cui piace lo zucchero quando mangia un pezzo di cioccolato.
Cosa farà sì che lo svezzamento abbia successo?
Dovresti sapere che la maggior parte dei fumatori vuole smettere. La cosa principale è davvero la motivazione. Questo è ciò che farà la differenza. Se tu stesso non sei convinto della natura essenziale del giudizio, è molto complicato. È un viaggio. Iniziamo facendoci domande, ci interessa sapere come smettere e poi decidiamo di fermarci: tutto questo è il ciclo della motivazione. Può essere più lungo o più corto. Poi arriva il supporto, ma puoi farlo anche da solo. L’operatore sanitario valuterà la necessità di nicotina e prescriverà sostituti e, più o meno come seconda intenzione, lo svapo. Ma non si tratta solo di mettere una pezza.
Come gestire il condizionamento psicologico?
Questo è il più complicato. Quando si pensa al fumo, è necessario mettere in atto strategie occupazionali. Tieniti occupato per 10-15 minuti, mentre il cervello si sposta su qualcos’altro. Può essere bere tisane, fare sport, pulire, qualcosa di riproducibile senza che sia la punizione. L’altra possibilità è evitare situazioni in cui si desidera una sigaretta, rompere certi rituali e trovare un’alternativa. C’è un vero lavoro di introspezione da fare e richiede energia. Con il passare delle settimane perdiamo i recettori della nicotina, riduciamo i sostituti e allo stesso tempo ci decondizionamo.
Quando il fumo è una risposta allo stress, si tratta di un’ulteriore difficoltà?
C’è un’ambivalenza nel continuare a fumare quando sai che non ti fa bene, il che di per sé causa stress. Dovresti sapere che smettere di fumare ridurrà notevolmente questa ansia. Questo non risolve tutto. Ma fermarsi, inoltre, aumenta il tuo ego. Abbiamo effetti benefici a breve termine: recuperiamo dal 10 al 20% della nostra capacità polmonare in 48 ore, riacquistiamo l’olfatto e il gusto, risparmiamo denaro. Tutto questo fa bene al morale.
Vale a dire
Stand di informazione e consulenza con gli operatori sanitari, presso l’atrio dell’ospedale, il 14, 21 e 26 novembre, dalle 13:30 alle 16:30 Servizio informazioni sul tabacco.
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