L’UE ha riservato 665.000 vaccini contro l’influenza aviaria

L’UE ha riservato 665.000 vaccini contro l’influenza aviaria
L’UE ha riservato 665.000 vaccini contro l’influenza aviaria
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L’Unione Europea (UE) ha annunciato martedì di aver concluso un contratto che le consente di acquistare, per conto degli Stati membri, fino a 665.000 dosi di un vaccino che impedisce la trasmissione dell’influenza aviaria agli esseri umani. Questo annuncio arriva mentre recentemente sono stati segnalati diversi casi negli Stati Uniti, in Messico e in Australia.

L’Autorità europea di preparazione e risposta alle emergenze sanitarie (HERA), istituita durante la pandemia di Covid-19, ha concluso un “contratto quadro” per acquisire queste dosi entro quattro anni dal laboratorio britannico Seqirus, un mercato con un’opzione per 40 milioni di dosi aggiuntive .

Quindici Stati membri dell’UE e dello Spazio economico europeo (i Ventisette più Norvegia, Islanda e Liechtenstein) partecipano a questo acquisto congiunto, ha indicato la Commissione europea in un comunicato stampa. Ne fanno parte Francia e Finlandia, ma non la Germania, secondo l’esecutivo europeo, che non ha comunicato l’elenco dettagliato.

Queste dosi saranno destinate alle “persone più esposte” alla potenziale trasmissione dell’influenza aviaria da parte di uccelli o animali, come i lavoratori degli allevamenti di pollame e i veterinari, precisa il comunicato stampa.

Il vaccino del laboratorio Seqirus è l’unico attualmente autorizzato nell’UE contro l’influenza causata nell’uomo dai ceppi H5 del virus dell’influenza aviaria.

Il contratto quadro firmato dalla Commissione consentirà a ciascuno Stato partecipante “di ordinare vaccini secondo le proprie esigenze”, al fine di “prevenire la diffusione o la comparsa di potenziali focolai”. Le prime spedizioni sono già “in preparazione” verso la Finlandia, seguiranno le spedizioni “verso altri paesi”.

Secondo le autorità sanitarie americane, diverse persone sono state infettate dal virus dell’influenza aviaria “A H5N1” negli Stati Uniti in connessione con un’epidemia di questo virus tra le mucche

Mercoledì l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha chiesto di rafforzare la rete globale di rilevamento del virus H5N1, che ha dimostrato che può infettare un gran numero di specie animali. Ma non sono state notate infezioni da uomo a uomo.

L’OMS ha anche segnalato all’inizio di giugno la morte del primo caso umano di influenza aviaria legata a un altro ceppo, l’H5N2, in Messico il 24 aprile, una morte “multifattoriale”, secondo l’OMS.

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