l’essenziale
In un comunicato stampa pubblicato venerdì, due sindacati agricoli che difendono l’agricoltura all’aria aperta deplorano l’obbligo di confinare il pollame da quando la Francia è passata ad “alto rischio”.
Questo è un nuovo colpo per gli allevatori. Da venerdì e dopo il passaggio della Francia nello stato “alto rischio” di influenza aviaria, il confinamento del pollame è nuovamente obbligatorio ovunque nel territorio, e in particolare nel Gers. Un’aberrazione per la Confederazione Contadina e per Modef. I due sindacati agricoli hanno pubblicato venerdì 8 novembre un comunicato stampa congiunto per denunciare una “decisione incomprensibile che deriva dalla recente comparsa dell’influenza aviaria nelle aziende agricole… che erano per la maggior parte già confinate e in parte vaccinate”.
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“La scelta di rinchiudere il pollame in tutta la Francia metropolitana solleva interrogativi, mentre solo una manciata di dipartimenti presentano casi di influenza aviaria negli allevamenti ed è in corso un esperimento sulla biosicurezza negli allevamenti all’aperto, prosegue il comunicato. Le stesse regole sono state applicati ogni inverno per diversi anni, senza averne dimostrata l’efficacia. Come possiamo ancora restare chiusi in questa negazione della realtà?
“Le stesse cause produrranno le stesse conseguenze”
Per i due sindacati, la vaccinazione delle anatre “avrebbe potuto essere l’occasione per rivedere il funzionamento dei settori. Ma hanno ripreso le vecchie abitudini: alte densità, trasporti incessanti di animali e personale, scambi di attrezzature… Non sorprende che le stesse cause produrranno le stesse conseguenze Da quasi 10 anni, la Confederazione dei contadini e Modef denunciano la presa di mira dell’allevamento all’aperto come responsabile della crisi aviaria e la sovranità alimentare decide di sacrificarsi a vantaggio del modello industriale sostenuto i dirigenti della FNSEA e le interprofessioni.”
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