Pertosse in “fase epidemica” a Tahiti e Moorea

Pertosse in “fase epidemica” a Tahiti e Moorea
Pertosse in “fase epidemica” a Tahiti e Moorea
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Con quasi 60 casi confermati in una decina di giorni e dieci bambini ricoverati in ospedale dalla fine di luglio, la pertosse registra un picco di circolazione. Le autorità chiedono vigilanza: aggiornamento dei vaccini, rispetto delle norme igieniche e di isolamento, e soprattutto consultazione immediata in caso di sintomi sospetti.

Le autorità sanitarie hanno confermato 33 casi di pertosse tra il 14 e il 20 ottobre e altri 24 all’inizio della scorsa settimana. Cifre che non erano mai state così elevate dall’inizio della circolazione attiva del virus in Polinesia a fine giugno. Questo aumento, con un tasso di positività “stabile intorno al 12%” ha portato Tahiti e Moorea “nella fase epidemica”, come riporta l’ultimo Bollettino sanitario pubblicato da Arras. Anche le altre isole sono colpite, anche se molto meno rilevate: casi ancora confermati a Raromatai, Rangiroa e Gambier.

La maggior parte dei nuovi casi si riscontrano in persone di età compresa tra 7 e 79 anni, per le quali la malattia, causata da un batterio facilmente trasmissibile per via aerea o per contatto diretto, si limita generalmente ad attacchi di tosse, che scompaiono dopo il trattamento antibiotico. Tuttavia, può svilupparsi in un’infezione respiratoria molto più grave e potenzialmente fatale nei bambini piccoli e nei neonati. Dall’inizio della circolazione del fenua, dieci bambini, tra cui 8 bambini di età inferiore a 8 mesi, hanno richiesto il ricovero in ospedale e un focolaio è stato recentemente identificato in una scuola di Papeete. È questa parte della popolazione che l’epidemia mette soprattutto in pericolo.

Le autorità sanitarie invitano quindi alla vigilanza. È necessario verificare, all’interno delle famiglie, che tutti siano in regola con le vaccinazioni, rispettare le regole di igiene delle mani, indossare la mascherina in caso di tosse, e ovviamente consultare “immediatamente” in caso di sintomi sospetti. I medici consigliano inoltre di isolarsi a casa – e di fare lo stesso con i bambini – se si sospetta o viene diagnosticata la pertosse.


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