L’Istituto Pasteur mette in guardia sui rischi di listeriosi nei formaggi vegani

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All’inizio di maggio l’Istituto Pasteur ha pubblicato una notizia volta ad avvertire i consumatori sui rischi legati al consumo di formaggi vegani. Questi sostituti, che pretendono di essere simili ai veri formaggi, sono la causa di un’epidemia di listeriosi in Europa.

La proliferazione dei batteri è più rapida nel latte vegano che nel latte di origine animale.

L’Istituto Pasteur ha recentemente pubblicato una notizia volta a tenere informati i consumatori sui prodotti vegani. Se solitamente il consumo di prodotti salutari è uno dei punti di forza di questi prodotti, dovremo rivedere seriamente il nostro approccio per quanto riguarda i vegani e i formaggi vegani.

In seguito alla contaminazione da listeriosi di diverse donne incinte e di una persona immunocompromessa in Francia e di altri casi in Europa, un allarme ha permesso di identificare l’origine di queste infezioni. Tutte queste persone avevano consumato formaggi vegani che tuttavia vengono consumati come sostituti dei formaggi a latte crudo, sconsigliati alle persone fragili proprio per evitare questo tipo di contagio.

Dopo un’analisi condotta dal centro nazionale di riferimento Listeria, da esperti belgi, tedeschi e olandesi, nonché da Public Health France, è emerso che all’origine dell’epidemia c’erano prodotti vegani o a base di latte vegano.

Uno studio condotto da ricercatori irlandesi ha addirittura dimostrato che i batteri responsabili della malattia proliferavano più rapidamente nei latti di origine vegetale che in quelli di origine animale.

L’Istituto Pasteur ha quindi evidenziato l’urgenza per i produttori di prodotti a base vegetale di tenere conto dei rischi di contaminazione durante i processi produttivi.

Alternative non così salutari come previsto.

I formaggi vegani e altri prodotti che vietano gli ingredienti di origine animale continuano a sostenere che sono migliori per il pianeta ma anche più salutari per gli esseri umani. Il consumo di carne e di tutti gli altri prodotti del settore zootecnico sarebbe dannoso per l’uomo secondo i vegani più convinti.

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Se è vero che, come per ogni cosa, non bisogna esagerare, sembra che ormai i prodotti vegani rientrino nella stessa categoria…

Ciò che può essere considerato più grave in questa vicenda è proprio che i consumatori che si rivolgono a questo tipo di prodotti lo fanno talvolta per evitare i rischi legati al consumo di prodotti di origine animale, come è il caso dei formaggi nell’ambito della donne incinte.

I formaggi vegani non subiscono un processo di pastorizzazione, che può quindi nuocere alla loro conservazione ma consentire la proliferazione di diversi microrganismi.

Per tutti questi motivi, l’Istituto Pasteur ha evidenziato la mancanza di dati sui rischi connessi al consumo di prodotti vegani e sugli agenti patogeni che possono svilupparsi durante la loro produzione.

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