I minianticorpi bloccano gli oppioidi –

I minianticorpi bloccano gli oppioidi –
I minianticorpi bloccano gli oppioidi –
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I mini anticorpi bloccano gli oppioidi

La scoperta di nuove molecole in grado di impedire agli oppioidi come la morfina e il fentanil di legarsi ai recettori delle cellule cerebrali alimenta la speranza di trattamenti futuri contro i danni di questi farmaci.

Il nanobody NbE (in rosso) è in grado di bloccare i recettori (in blu) a cui normalmente si legano gli oppioidi (in bianco, giallo e rosso) e di limitare gli effetti collaterali di questi ultimi.
Immagine: UNIGE

Tra gli animali che contribuiscono alla ricerca medica non è comune vedere il lama. Ma è proprio questo animale degli altopiani andini che, per caso, nel corso di una ricerca scientifica, ha fornito un minuscolo anticorpo (un nanobody) in grado di legarsi ai recettori cellulari utilizzati dagli oppioidi e bloccare così l’azione di questi potenti farmaci. Realizzata dai team di Miriam Stoeber, professoressa associata presso il Dipartimento di Fisiologia e Metabolismo Cellulare (Facoltà di Medicina), e Andreas Boland, professore assistente presso il Dipartimento di Biologia Molecolare e Cellulare (Facoltà di Scienze), questa scoperta ha permesso loro di sviluppare molecole ancora più piccole in laboratorio con le stesse proprietà. Queste nuove sostanze naturali e sintetiche, presentate in un articolo pubblicato il 9 ottobre a Comunicazioni della naturapotrebbero rivelarsi molto più efficaci dei trattamenti attuali, come il naloxone, nel contrastare gli effetti dannosi degli oppioidi.

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