Associazione: farsi coinvolgere in una lesione cerebrale

Associazione: farsi coinvolgere in una lesione cerebrale
Associazione: farsi coinvolgere in una lesione cerebrale
-

I locali dell’associazione Les Tournesols Charentais, ad Angoulême, somigliano al salotto di “tutti”. Al centro della stanza, un grande tavolo da pranzo. Poco più in là, una zona cucina e un divano. Alle pareti, foto di gruppo, “messaggi stimolanti”, disegni realizzati dai membri. Non ci sono dubbi, siamo in un luogo di vita… Però qui non abita nessuno. È un luogo di accoglienza e di scambio dove i membri dell’associazione si incontrano più volte alla settimana.

Questo gruppo di mutuo sostegno (GEM) è stato creato per supportare le persone con lesioni cerebrali. Il suo obiettivo è rompere l’isolamento e ricreare i legami sociali. Queste lesioni cerebrali hanno origine da un ictus o da un trauma cranico. Possono causare effetti collaterali e alterare le capacità motorie sensoriali, comportamentali e psicologiche.

Difficoltà quotidiane

I membri dell’associazione ci accolgono con i più grandi sorrisi. Molti sono venuti per la visita. Attorno al grande tavolo, non meno di 10 persone. Soci, accompagnatori e un educatore specializzato. Tra loro Sylvie, 62 anni, presidente dell’associazione. Lei stessa è colpita da una lesione cerebrale. Dopo due ictus, venne licenziata da una struttura associativa di cui all’epoca era direttrice per inidoneità al lavoro. Quando ha saputo della creazione di Tournesols Charentais, Sylvie ha voluto apportare le sue competenze al progetto. “Avevo perso la fiducia in me stessa. Oggi sono molto felice del riconoscimento che i soci mi hanno dato”.

Dopo brevi presentazioni, ogni persona racconta il proprio percorso di vita. Emmanuelle è epilettica. Clémentine aveva la meningite alla nascita. Bénédicte è la moglie di Eric; ha perso la capacità di parlare a seguito di un ictus. Tutti raccontano le difficoltà quotidiane e gli ostacoli professionali che affrontano sotto l’occhio attento di Cyril, un educatore specializzato. “La persona disabile non è definita dalla sua disabilità. Lei è una persona a pieno titolo e questa è la battaglia dell’associazione”, ricorda.

Danno cerebrale, un handicap invisibile

“A volte le persone ci considerano “pigri”. Il nostro comportamento può sembrare “inquietante” perché il danno cerebrale è ancora sconosciuto”, afferma Clémentine.

Il nome dell’associazione non è stato scelto a caso. Il girasole è il simbolo universale della disabilità invisibile. Nel mondo, un miliardo di persone hanno una disabilità. Per l’80% di loro non è visibile. D’altronde le iniziali di “Tournesols Charentais”, “TC” sono anche quelle di “trauma cranico”, lesioni che provocano danni cerebrali. Per rimuovere i tabù sulle lesioni cerebrali, Tournesols Charentais organizza seminari. Una buona occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica all’inclusione.

-

PREV Salute: prenditi cura dei tuoi polmoni per evitare l’asma quando non è ereditaria
NEXT Lo screening del cancro al seno deve iniziare all’età di 40 anni, insiste la Canadian Cancer Society