Zanzara tigre: un pensionato del Gers a corto di soluzioni di fronte alla proliferazione del parassita sui terreni vicini

Zanzara tigre: un pensionato del Gers a corto di soluzioni di fronte alla proliferazione del parassita sui terreni vicini
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l’essenziale
La colonizzazione del Gers da parte della zanzara tigre non è nuova. Ma da diversi anni, nonostante tutte le precauzioni possibili, Michel, pensionato di Auscitain, vive una dura prova quando ritorna il bel tempo. Testimonianza.

Sebbene la sua presenza sia accertata dal 2008 in Occitania, la zanzara tigre è quest’anno sottoposta a “sorveglianza rafforzata”, dal 1° maggio al 30 novembre, da parte delle autorità sanitarie. In dubbio la capacità dell’insetto di trasmettere malattie virali. Chikungunya, dengue, Zika…

“Evitare la sua proliferazione è una questione essenziale nella prevenzione contro l’instaurarsi di epidemie, così come monitorare le malattie che può trasmettere”, sottolinea ARS Occitanie.

A parte l’aspetto sanitario, la “tigre” e le zanzare in generale sono responsabili del fastidio. Sebbene il Gers, come tutti gli altri dipartimenti della regione, sia colonizzato, esistono diversi “buoni riflessi” per cercare di tenerli lontani dal proprio giardino (vedi anche riquadro sottostante).

“Non siamo riusciti a mangiare fuori una volta”

Ma, a volte, tutti questi sforzi possono essere vanificati, se per caso, un vicino non sta al gioco. An Auscitain ne ha fatto l’amara esperienza per diversi anni quando ritorna il bel tempo.

Installato nella zona servita da Chemin de Baron, dove si trova, tra gli altri, il liceo Pardailhan, Michel* si ritrova senza soluzioni di fronte a questa piaga.

L’acqua stagnante del fossato, situato dietro l’edilizia popolare sul Chemin de Baron, è un vero paradiso per le zanzare.
Foto fornita

La colpa è di un fossato che «conserva l’acqua piovana e le zanzare 8 mesi all’anno», stringe i denti il ​​pensionato. Questo si trova a pochi metri dal suo giardino, su un terreno gestito dall’Ufficio per l’Edilizia Pubblica (OPH) del Gers.

Alcuni anni fa il locatore sociale vi ha costruito un complesso residenziale. Un progetto che ha visto la realizzazione di 22 alloggi sociali, da cui sono partiti anche i disagi subiti da Michel.

Senza risposta

Durante la costruzione “hanno piallato la collina […] ma si erano dimenticati che l’acqua piovana si sarebbe accumulata”, tormenta l’Auscitain. Dal suo giardino, questo venerdì 3 maggio è effettivamente visibile un fossato pieno di acqua stagnante. Un vero paradiso per le zanzare.

“In passato c’erano alcune zanzare, ma con i repellenti potevamo mangiare fuori e fare attività in giardino. Da 2-3 anni siamo invasi”, si arrabbia il pensionato. “L’estate scorsa è stata la peggiore, non siamo riusciti a mangiare fuori nemmeno una volta”, continua senza perdere la pazienza.

Michel ha quindi cercato di avvicinarsi all’OPH 32, in modo da poter realizzare un sistema che consentisse il deflusso dell’acqua. Due lettere sono state inviate al locatore sociale… ma sono rimaste senza risposta, assicura Auscitain.

“La Dépêche du Midi” non è riuscita a contattare l’organizzazione questo venerdì 3 maggio. In attesa che si trovi una soluzione, e dopo i primi caldi e temporali di aprile, Michel ha già iniziato a contare le punture.

Il primo nome è stato cambiato

Municipio di Auch: “sparato” per ricordare i buoni riflessi da adottare

Sul suo sito ma anche in città, attraverso una campagna di sensibilizzazione tramite pannelli informativi, la Città di Auch propone una “punzetta” per ricordare i buoni riflessi da adottare per limitare l’insediamento e lo sviluppo delle zanzare.

A partire dallo “svuotare una volta alla settimana tutti i contenitori (tazze, ciotole, decorazioni per il giardino, ecc.) per evitare ristagni d’acqua”, dopo le piogge. Ma conservate anche al riparo dalla pioggia: secchi e annaffiatoi, bidoni della spazzatura, giocattoli… Il comune invita inoltre i suoi cittadini a mantenere laghetti ornamentali, tombini e punti di abbeveraggio… O anche a pulire grondaie, canali di scolo e altri scarichi per “facilitare il flusso dell’acqua”.

La zanzara tigre approfitta della minima ritenzione idrica per deporre le uova, che diventano adulte in 1 o 2 settimane. Tuttavia l’insetto adulto si sposta, tra i 30 ed i 150 metri, attorno al suo luogo di nascita.

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