Questi risultati sono stati resi possibili grazie al Programma Esteso di Immunizzazione (EPI), un’iniziativa dell’OMS lanciata nel 1974 come parte di un progetto globale per garantire che ogni bambino abbia un accesso equo ai vaccini salvavita, indipendentemente da dove si trova o il contesto socio-economico in cui opera.
Il rapporto, che valuta l’impatto dei vaccini sulla sopravvivenza, è stato pubblicato oggi nel primo giorno della Settimana di immunizzazione africana e della Settimana mondiale di immunizzazione, che quest’anno si svolgerà dal 24 al 30 aprile sul tema Preservare il nostro futuro: umanamente possibile.
Grazie al continuo sostegno dell’OMS, dell’UNICEF e del Gavi, della Vaccine Alliance e di molti altri, la maggior parte dei paesi della regione sta ora fornendo anti-antigeni per 13 malattie prevenibili con vaccino, mentre ne fornivano solo sei quando è stato introdotto l’EPI.
Sono stati compiuti notevoli progressi, in particolare nella riduzione della mortalità dovuta al morbillo, con circa 19,5 milioni di decessi evitati negli ultimi 22 anni. La Regione ha registrato anche una netta diminuzione del tasso di mortalità legata alla meningite, sceso del 39% tra il 2000 e il 2019. Il tetano materno e neonatale sono stati quasi debellati nella Regione. Un importante traguardo in termini di salute pubblica è stato raggiunto quando la regione africana è stata dichiarata libera dal poliovirus selvaggio indigeno nel 2022, dopo anni di instancabili sforzi per proteggere ogni bambino dal virus.
