L’RC Vannes giocherà sabato al Rabine una partita importante contro lo Stade Français. E lo staff di RCV può contare sulla quasi totalità dei suoi dirigenti. Ma uno di loro mancherà alla chiamata, come capita spesso in questa stagione: Juan Bautista Pedemonte.
Il 24enne di terza linea, miglior marcatore nei test del club la scorsa stagione (9 a pari merito con Pat Leafa), ha giocato solo quattro partite nella Top 14. Il contraccolpo di una stagione dantesca 2023-2024 alla quale ha preso parte in 26 delle 32 partite. Giochi Pro D2, inclusi 22 di ruolo. E, a differenza dei suoi compagni di squadra, “Bauti” ha giocato con la nazionale argentina l’estate scorsa, poi durante la tournée di novembre quando era solo per infortunio.
Il corpo ha detto basta. Il neo-Puma (due selezioni) è stato operato al ginocchio all’inizio di gennaio e la sua assenza è stimata di due-tre mesi. “È una stagione quasi bianca per lui, si rammarica Jean-Noël Spitzer. Purtroppo non siamo il primo club a sottoporsi a questo. Prendiamo un po’ della selezione argentina. Li sparano fino in fondo e tornano logori, rovinati. Ci manca perché è un giocatore che porta questa energia dal lunedì alla domenica, questa grinta e colpisce ancora forte. Lo spunti subito sul tabellone della partita, nessuno vuole giocare contro. »»
La sua energia si rileva nel gruppo
Pesa l’assenza di Pedemonte, tanto per le prestazioni in partita quanto per l’impegno, anche in allenamento. “Ci alleniamo con intensità di contatto che vanno da 1 a 4. Il problema è che sono sempre 4”, ride il dirigente dell’RCV. È sempre al 100%, dalle 8 del mattino fino all’ora di andare a dormire. Ha questa cosa che fa i subacquei in gruppo. Porta gli standard nell’allenamento con la sua energia, il suo impegno fisico. Quindi ecco, subisce un po’ il contraccolpo. »»
Prima dell’operazione, quello che ha prolungato fino al 2027 con l’RC Vannes a inizio stagione è tornato in Argentina per qualche giorno per ricaricare le batterie. Tornato nel Morbihan, sopporta pazientemente il suo dolore e fa del suo meglio per tornare il prima possibile. “Non vive bene perché è un ragazzo molto rispettoso”, continua Spitzer. Non prende lo stipendio che gli paga la società, quindi è una cosa che ovviamente gli pesa. E pesa anche la sua assenza.
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