“Semifinale Jannik Sinner vs. Ben Shelton” è scritto sul tabellone ufficiale della Open d’Australia 2025. Un italiano altoatesino contro un americano dal padre nero e dalla madre biondissima, ragazzi provenienti da un mondo multietnico, multilingue, multiculturale che alcuni vorrebbero diviso da muri, espulsioni, eserciti ai confini, dazi, divieti, pena capitale. Li vedremo venerdì lottare per l’accesso alla finale, e sarà un grande spettacolo.
Sinner è in semifinale a Melbourne: “Ho recuperato in fretta, stamattina quando mi sono svegliato stavo bene”
by our correspondent Massimo Calandri
22 gennaio 2025
Oggi Alex de Minaurdi fronte al numero 1 del mondo, mi ha ricordato cosa succedeva ogni volta al fortissimo Tom Berdych è stato il suo turno di competere con Roger Federer, Rafael Nadal o Novak Djokovic: ha giocato molto bene eppure ha perso nettamente. Quasi sempre. Per la cronaca, i record nell’archivio ATP contano 20 vittorie per lo svizzero contro 6 del ceco, 20 per Rafa contro 4, 25 per Nole contro 3.
Nella Rod Laver Arena gremita di tifosi di Alex, Jannik domina in lungo e in largo, anche senza essere aggressivo. Cerca di far commettere errori al tuo avversario piuttosto che piazzare vincitori rischiosi. Dopo i primi due set persi 6-3 6-2, la testa di serie australiana numero 8 rinuncia di fatto a cercare soluzioni, mostrando anche con il linguaggio del corpo il suo disappunto per la propria impotenza contro un giocatore potente, preciso e soprattutto determinato.
Lorenzo Sonego battuto e felice: “Contro Shelton mi sono divertito. Ed è solo l’inizio”
by our correspondent Massimo Calandri
22 gennaio 2025
Il servizio vuoto nella partita di due giorni fa contro Holger Rune, che gli era costato un set, si rivela quindi solo la prova dell’umanità e della fragilità umana di Jannik, come di tutti. Questa volta chiude la pratica in meno di due ore, archiviando il risultato in crescendo di una partita senza asperità: 6-3 6-2 6-1. Nello scontro diretto, per il momento Sinner-de Minaur riporta un 10-0. Il tennista italiano più vincente della storia dirà poi: “Sto bene, ieri ero tranquillo, ho dormito molto, ero molto fiducioso”. Se le prossime 48 ore saranno ugualmente calme e riposanti, la sua quinta semifinale nei sette Slam giocati da Wimbledon 2023 lo porterà probabilmente alla terza finale in dodici mesi.
Ho una piccola storia da raccontare prima di scrivere sull’altro quarto di finale di oggi. Il pomeriggio di martedì 16 agosto 2022 Sonego sta per scendere in campo al Lindner Family Tennis Center di Cincinnati. Due giorni prima si era guadagnato l’accesso al tabellone principale del Masters 1000 che precede gli US Open battendo nelle qualificazioni lo statunitense Bradley Klahn per 6-2 6-2. Adesso si appresta ad affrontare alla Porsche Court un altro americano, un ragazzo di 19 anni che non ha mai giocato nel circuito Atp. Un debuttante assoluto, quindi. Viene chiamato Ben Shelton ed è una star del circuito universitario americano: per questo gli organizzatori gli hanno concesso una wild card.
È il figlio più giovane di Bryan, allenatore della squadra di tennis dell’Università della Florida, buon giocatore della Top 100 ATP tra gli anni Ottanta e Novanta. Sulla carta Sonny, che poche settimane prima era numero 21 al mondo, non dovrebbe faticare a passare. Invece, eccolo lì, un paio d’ore dopo, a leccarsi le ferite chiedendosi da dove venisse la furia che gli aveva appena regalato il 7-6 3-6 7-5 che lo aveva messo fuori dal torneo. Serve a 200 miglia all’ora e oltre, è molto mobile in campo, ha un dritto potente e preciso, corre rischi estremi. È questa vittoria che conferma agli Shelton, a Bryan e alla moglie Lisa, che è giunto il momento per Ben di abbandonare il campionato NCAA, la National Collegiate Athletic Association, per dedicarsi al professionismo.
Due anni e mezzo dopo, in un contesto completamente diverso, i ruoli si invertono, con l’americano favorito. Nel frattempo le strade dei due si sono incrociate solo una volta, nel primo turno del Roland Garros 2023, con la vittoria degli azzurri (6-4 3-6 6-3 6-3). Sonego non è mai arrivato alla semifinale di uno slam, Shelton sì, agli US Open 2023. Entrambi hanno ottenuto negli ultimi giorni quattro successi di peso. L’italiano, virtualmente numero 35 ATP, ha eliminato Stan Wawrinka, Joao Fonseca, Fabian Maroszan e Learner Tien. Brandon Nakashima, Pablo Carreno Busta, Lorenzo Musetti e Gael Monfils hanno dovuto cedere il passo a Ben.
Gli spettatori del centro di Melbourne capiscono fin dai primi scambi che sarà una partita molto combattuta. Il primo set si decide con un break nel nono game, quando Sonny non ha più possibilità di recuperare. Nel primo game del secondo set, che dura oltre tredici minuti, il torinese effettua un tiro da antologia, un tiro al volo in tuffo con capriola sotto rete, palla che oltrepassa la rete, rimbalza e ritorna, irraggiungibile per Shelton. Entrambi in difficoltà, si rincorrono in break e controbreak che alla fine favoriscono la mancina nata ad Atlanta, dove nel 2002 il padre Bryan, ora all’angolo come suo allenatore, dirigeva la squadra femminile del Georgia Institute of Tecnologia. L’allievo di Gipo Arbino per diciotto anni e ora di Fabio Colangelo non si arrende, gioca un terzo set perfetto, con il break che avviene quando è avanti 4-5.
Mentre la temperatura precipita (dai 38 gradi di lunedì si passa ai 17 della sera), il match diventa un testa a testa avvincente, con la preziosità di Sonny a fare da contrappeso ai servizi devastanti di Ben. Nel quarto set l’equilibrio non si è rotto nei game precedenti al tie break, in cui è stata decisiva la potenza del servizio dell’americano (7-4). Il punteggio è sincero: 6-4 7-5 4-6 7-6. “Ho migliorato il mio tennis e mi sento più fiducioso”, ha ripetuto dopo la partita. “Oggi Ben ha servito benissimo e ha commesso meno errori del solito, ma poi ho iniziato a essere più propositivo e sono rientrato in partita”. Non ci sarebbe voluto molto – uno smash in più da parte sua, una linea sbagliata in meno da Shelton – per spostare l’indice verso Sonego. Lascia però l’Australia con la piena consapevolezza che, a quasi 30 anni, il meglio della sua carriera deve ancora venire.