La streamer Ultia affronta i suoi cyberstalker alla corte di Parigi

La streamer Ultia affronta i suoi cyberstalker alla corte di Parigi
La streamer Ultia affronta i suoi cyberstalker alla corte di Parigi
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Questo martedì, 21 gennaio, la streamer Ultia ha un appuntamento presso il tribunale di Parigi per affrontare quattro persone accusate di averla molestata per anni.

Un processo tanto atteso. Questo martedì Carla, conosciuta da molti utenti di Twitch Internet con lo pseudonimo di Ultia, affronterà i suoi cyberstalker presso il tribunale di Parigi.

Una lunga strada per chiudere un caso iniziato il 30 ottobre 2021. Quel giorno inveì contro il comportamento sessista dello YouTuber Inoxtag: nel bel mezzo di ZEvent, il giovane, che qualche anno dopo avrebbe scalato l’Everest, porta l’influencer messicana Andrea Pedrero a questo evento di beneficenza.

Durante la sua visita, quella che chiamerà la “Sirena” e che non parla francese, ripeterà frasi sessiste e volgari tra gli applausi di un gatto infuriato. Interrogata sull’argomento e presente all’evento sul proprio canale, Ultia parlerà poi commuovendosi. “Ma stiamo davvero applaudendo? Ma in realtà ho voglia di vomitare.

Alla fine ha ottenuto le scuse pubbliche da Inoxtag.

Molestie permanenti per quattro anni

Ma la questione è lungi dall’essere finita. Da allora, Ultia ha dovuto affrontare molestie informatiche quasi quotidiane.

“Sono stato molestato assolutamente ogni giorno. Ancora oggi ricevo minacce e insulti”, racconta a Tech&Co.

“Per esempio lì, poco fa, stavo prendendo la metropolitana e ho aperto il telefono, c’era un ‘stronza’, ‘Sei solo una puttana’, ‘vai a morire’. È molto violento”, sussurra.

A un anno dall’inizio delle minacce di morte e degli insulti sui social e su Twitch, lei ha deciso di sporgere denuncia.

Al termine di un’indagine definita “precisa e meticolosa” da Me Nathalie Tomasini, avvocato di Ultia, e durata quasi quattro anni, quattro uomini, tre dei quali avevano 20 anni o meno all’epoca dei fatti, sono stati arrestati. portati davanti ai tribunali per atti di minacce di morte, insulti e molestie informatiche: Edis, nato nel 2000, Ismael, nato nel 2001, Nathan, nato nel 2003, e Nazim, nato nel 1985.

Il processo si svolgerà, dopo un primo rinvio, questo martedì 21 gennaio 2025 al tribunale di Parigi. Un processo visto come un “sollievo” dalla streamer, che, spiega, arriva dopo “anni di molestie quotidiane e mesi passati a raccontare la mia storia a psichiatri, polizia…”

Un dossier di “estrema gravità”

Nello studio del suo avvocato, specializzato in violenza sulle donne e molestie, la troviamo esausta alla vigilia della sua comparizione in tribunale: «All’epoca volevo insabbiare la vicenda, ma oggi me ne pento molto, me ne rendo conto. che non era affatto la soluzione che era al di là delle mie capacità. Aveva già assunto proporzioni enormi.

Il suo avvocato dice che si trova di fronte a un caso “estremamente grave” che dovrebbe consentire, “perché Carla è una donna forte, che vuole arrivare fino in fondo”, di mettere in evidenza “tutti coloro che non possono permettersi di affrontare i quattro anni di indagini” , con i costi che ciò comporta.

Ultia vuole anche denunciare gli appelli indiretti di alcuni streamer – non perseguiti in questa fase – che spingono le rispettive comunità a compiere molestie di massa sui social network. Uno degli imputati la usa anche come giustificazione, dopo aver ammesso i fatti, per spiegare le sue minacce.

“Tendiamo a pensare, erroneamente, che siamo coperti dall’anonimato sui social network, questo processo dimostra il contrario” insiste lo streamer.

Ad oggi Inoxtag non ha contattato Ultia. Inoltre, non ha parlato pubblicamente delle molestie informatiche di cui è vittima.

Ma dopo questo processo, Ultia ha solo una paura: “Che non finirà mai”.

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