l’essenziale
Designato al fischio della partita della quarta e ultima giornata di Coppa dei Campioni tra Stade Toulousain e Leicester Tigers, questa domenica all’Ernest-Wallon (16:15), l’arbitro della partita ha un passato notevole.
Ben Whitehouse conosce bene lo Stade Toulousain. L’arbitro gallese fischiò il 15 novembre 2019 durante una partita di Coppa dei Campioni tra Gloucester e la squadra “rossonera”. D’ora in poi è nella Città Rosa che l’ufficiale incontrerà i detentori del titolo. “Non vedo l’ora che arrivi questo fine settimana. Una trasferta allo Stade Ernest Wallon. Un ottimo posto per il rugby!” ha scritto sul suo profilo LinkedIn questa settimana.
Leggi anche:
UBB-Sharks: a che ora e su quale canale seguire la partita di Coppa dei Campioni che determinerà il futuro del Tolosa nella competizione
L’arbitro, 34 anni, si sta quindi godendo l’esperienza che gli viene offerta, essendosi ripreso dopo essere stato colpito da gravi problemi di salute alcuni anni fa. A cui nel 2014 è stata diagnosticata la malattia di Crohn, una malattia infiammatoria cronica del tratto digestivo, l’ex agente di polizia (che ricopre anche il grado di sergente, ma alla fine si è concentrato sull’arbitraggio) ha poi sviluppato una sepsi, tre anni dopo.
Leggi anche:
Stade Toulousain-Leicester: Antoine Dupont, Romain Ntamack, Thomas Ramos… Il Tolosa vuole colpire forte contro gli inglesi! Scopri la composizione
“Un paziente così imprevedibile”
“Il problema con la malattia di Crohn è che non sai cosa ci aspetta. Puoi controllarla come meglio puoi, ma è una malattia imprevedibile e ce l’hai per tutta la vita. “Non esiste ancora una cura per questa malattia” ha confidato il gallese in un’intervista rilasciata a RugbyPass all’inizio del 2024. Specifica in particolare che bisognava programmare d’urgenza un intervento chirurgico, a seguito degli esami del sangue che avevano rivelato che un’ulcera “si era infettata e aveva perforato l’intestino”.
Leggi anche:
Stade Toulousain – Leicester: “Più aggressivo e meno giocoso…” Lo sguardo di Thomas Ramos sui prossimi avversari del “rouge et noir”
“Sono entrato, ho fatto degli esami del sangue e all’improvviso un’ondata di medici si è precipitata nella mia stanza”, ha detto Whitehouse ai media specializzati. Sebbene porti ancora le cicatrici di questa operazione (“una grande cicatrice dalla parte inferiore del petto fino alla vita”), Ben Whitehouse ha assicurato che quest’ultima è stata fondamentale: “Devo davvero la mia vita al mio chirurgo Mark Davies. Lui non solo mi ha salvato la vita, ma mi ha anche salvato la carriera”. Altrimenti non avrebbe potuto partecipare a due Mondiali come assistente arbitro, per non parlare di scoprire Ernest-Wallon questa domenica.
Francia