Endrick, gol all’ora

Endrick, gol all’ora
Endrick, gol all’ora
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Forse non sai come lo fai, ma lo fai: tutto ciò che tocca, si trasforma in oro. È il Mida del Real Madrid. O almeno, un richiedente. Un caso straordinario; degno di studio. E’ Endrick. Bobbyper lo spogliatoio, soprannome che gli hanno dato perché in una recente intervista ha detto che i suoi idoli d’infanzia erano Cristiano Ronaldo… e Bobby Charlton, ritiratosi 31 anni prima della sua nascita. Qualcosa non quadra. E lo scherzo, da allora, è servito. È responsabilità dei suoi compagni. E i gol, i suoi. Cadono dalle sue tasche. È un regalo. Con la doppietta contro il Celta ha una media di un gol ogni 72′. Non finisce qui. È il terzo miglior rapporto in Europa. In breve… e forse senza fine. Bobby.

Un calciatore scomparso. a cui –senza contare la Deportiva Minera– Ancelotti aveva concesso solo 12 minuti a Montilivi. E in mezzo ci sono state due finali e sfide come quella di Bergamo. Li ha visti tutti dalla panchina. Guardando il tempo che passa. Vita. E ascoltare argomenti che non consolano. “Se ne parla molto Endricke se avesse giocato poco, e se non gli dessi minuti… bla bla bla bla bla, Ma bisogna pensare che è un giocatore molto giovane, che deve adattarsi, migliorare, imparare e inserirlo quando la squadra non sta bene può essere controproducente.. Invece di aiutarti, potrebbe ferirti. “Devo pensare a tutte queste cose”, ha detto. Ancelotti a dicembre.

Endrick colpisce un tiro di sinistro per il 3-2.PEPE ANDRESDiarioAS

Toccato da una bacchetta

Un mese dopo, Endrick sfidò quella teoria. Contro il Celta, nonostante il 2-0, doveva vivere uno di quei momenti delicati. Con la squadra infortunata e guardando oltre il precipizio. Di tensione e nervi. Di violini Psicosi. E lungi dal diventare piccolo, ha fatto un passo avanti. Sua è stata la frustata con il piede sinistro che ha segnato il 3-2, aiuto attraverso Moriba che la toccò quel tanto che basta perché la parabola fosse perfetta. Ed è suo il colpo di tacco nei minuti di recupero che porta al 5-2 e suggella la partita. AncoraAncora. Jake muore. “In nessuna delle due guardavo la porta”ha detto in una zona mista. E questo è il riassunto. Un giocatore con un angelo. Che forse non sa nemmeno come fa, o forse lo sa; ma lo fa. Esce. Ha un obiettivo.

Invisibile

Ce ne sono già quattro in questa stagione. Con la recente doppietta ha fatto un salto di qualità nella carriera di Valdebebas e È già il sesto marcatore della squadrasulla scia del I Fantastici Quattro e dietro le ali di Falco. Un’altra dimensione. Ma il merito non è tanto che ci sia, ma che ci sia con così poco. Endrick accumula e basta 291′ questa stagione, di cui 90′ contro la Deportiva Minera. E 41′, se non bastasse, contro il Celta. Cioè senza Coppa ha giocato solo 160 minuti in questa stagione. E ci sono 32 partite. In Liga Non è nemmeno sufficiente per una partita completa: 82′. e dentro Campioniancora meno: 78′. Endrick è residuo al Real Madrid. È la realtà. Della prima squadra solo Vallejo ha giocato meno (10′). Ma è proprio questa la sua virtù.

Bronzo europeo

Con questo panorama, aggiungi un attizzatoio. La media è spettacolare: segna ogni 72′. Per mettere il dato in prospettiva, Mbappé segna un gol ogni 147′ e Vinicius ogni 140′. È fantastico. Riflessione su un calciatore che gioca a malapena; ma quando lo fa e tocca una palla, succedono cose. Aura di dono. Endrick ha la terza miglior media di punteggio in tutta Europa, superata solo da Patrik Schick (67′, Bayer Leverkusen) e Keke Topp (62′, Werder Brema). Questo studio, realizzato da Opta, è stato realizzato prendendo in considerazione i giocatori che hanno segnato un minimo di quattro gol.

Ingrandire

Endrick festeggia il 3-2 contro il Celta.GESÙ ALVAREZ ORIHUELADiarioAS

Di lacrime…

Che è ciò che aggiunge Endrick, che ha fatto sangue anche contro Valladolid (il suo debutto ufficiale) e Stoccarda (il suo debutto in Champions League). Un bambino con l’aura. Quello che ha pianto di commozione durante la sua presentazione. Quando ero piccolo sognavo di giocare nel Real Madrid… e lo faròha detto con voce rotta, davanti a 45.000 persone e nel suo sesto giorno di età adulta. Così è iniziata la storia. E così va adesso. Sono stati mesi di intenso lavoro psicologico. Non capendo perché giocasse a malapena, ma non si arrendeva. “Rüdiger mi dice di continuare a lavorare duro, anche se non gioco”ha riconosciuto dopo la partita. “Ancelotti sa che non deve cercare il meglio per Endrick, ma per la squadra”ha aggiunto.

…a sudare

Il suo rapporto con l’allenatore è freddo. Ma professionale. “Non gli parlo molto signorema già il primo giorno mi ha detto che la cosa più importante qui è lavorare… e sa che lo faccio tutti i giorni. Lo ringrazio, perché per me è stata una grande persona”, ha concluso. E lasciò il Bernabéu. Con la faccia seria, ecco chi è. Ma nell’anima, quella del “Adoro quando i piani vanno bene”. Il terzo attaccante con la migliore media d’Europa è entrato in porta. Protagonista di un caso degno di studio. L’eroe della Coppa. Quello che segna ogni 72′, nonostante tanto. Forse non sa come fa, ma trasforma in oro tutto ciò che tocca. Endrick va goal all’ora. Con tutti voi, il Mida del Real Madrid. Bobby.

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