La Casa Bianca ha annunciato che questa settimana potrebbero concludersi i negoziati per una tregua tra Israele e Hamas, con la liberazione degli ostaggi. “Siamo vicini a un accordo e possiamo raggiungerlo questa settimana”, ha dichiarato Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale, precisando di non voler “fare alcuna promessa o previsione”.
Il presidente americano Joe Biden, che si prepara a cedere il passo a Donald Trump, ha affermato che un accordo “in procinto di essere concluso” si basa su una proposta americana formulata diversi mesi fa. “Sono stati compiuti progressi significativi sugli ultimi punti di blocco”, ha confermato una fonte vicina ai negoziati.
Discussione tra Qatar, Stati Uniti ed Egitto
Le trattative, orchestrate da Qatar, Stati Uniti ed Egitto, mirano a liberare 94 ostaggi ancora detenuti a Gaza e a concludere un cessate il fuoco. Questa intensificazione avviene nel contesto dei bombardamenti israeliani su Gaza, dove gli attacchi di lunedì hanno causato più di 50 morti, secondo i servizi di emergenza locali. L’esercito israeliano ha affermato che sta indagando su queste informazioni, annunciando la perdita di cinque soldati durante i combattimenti nel nord del territorio.
Anche un alto funzionario palestinese vicino ad Hamas ha sottolineato “progressi significativi”, riferendosi alla finalizzazione di un progetto di accordo che riguarderebbe in particolare lo scambio di ostaggi per i prigionieri palestinesi detenuti da Israele, nonché il trasporto di aiuti umanitari a Gaza. Da parte sua, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha affermato che “i negoziati stanno procedendo” e che Israele “sta lavorando duramente per raggiungere un accordo”.
Voci dissonanti in Israele
Tuttavia, alcune voci all’interno del governo israeliano, in particolare quella del ministro di estrema destra Bezalel Smotrich, si oppongono fermamente a qualsiasi tregua. “Non sosterrò un accordo di resa che includa il rilascio degli iperterroristi, la fine della guerra e la perdita di ciò che è stato guadagnato con tanto spargimento di sangue”, ha detto.
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Gli osservatori israeliani restano ottimisti e credono che il primo ministro Benjamin Netanyahu possa portare a termine i negoziati, nonostante le pressioni della sua destra. Quanto a Donald Trump, che entrerà in carica tra una settimana, ha avvertito che la regione vivrà “l’inferno” se gli ostaggi non saranno rilasciati prima che lui salga al potere.
