Tardi al lavoro a causa dello sciopero? Il datore di lavoro non deve pagare per questo

Tardi al lavoro a causa dello sciopero? Il datore di lavoro non deve pagare per questo
Tardi al lavoro a causa dello sciopero? Il datore di lavoro non deve pagare per questo
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Lo sciopero di oggi farà sicuramente ritardare molti dipendenti al lavoro. Perché il treno non circola o perché sono rimasti bloccati nel traffico più a lungo del solito. Tuttavia, il tuo datore di lavoro non è tenuto a pagarti per le ore in cui non hai lavorato.

“Come datore di lavoro, devi pagare lo stipendio intero al tuo dipendente se è idoneo a lavorare quando va a lavorare. Ciò vale se il dipendente arriva tardi sul posto di lavoro o addirittura non arriva. La condizione è che il ritardo o l’assenza siano dovuti a causa indipendente dalla volontà del lavoratore. E che il motivo o la causa gli sia capitato mentre andava al lavoro”, afferma Alexia Buyl, esperta legale di Partena Professional.

Concretamente: se ad esempio siete bloccati in un ingorgo a causa di un incidente stradale appena accaduto, il vostro datore di lavoro deve tenerne conto.

“Perché il dipendente è andato al lavoro in orario, ma non poteva prevedere che ci sarebbero stati gravi disagi da qualche parte lungo il percorso. Ma questo sciopero era stato annunciato con largo anticipo. Quindi non si può dire di non essere stati informati preventivamente e di non poter prendere provvedimenti. Questa è la grande differenza”, spiega Jan Vanthournout di SDWorx.

I dipendenti che partecipano alla manifestazione del 13 gennaio non hanno comunque diritto alla retribuzione per le ore non lavorate. Al massimo un compenso per lo sciopero da parte del loro sindacato.

Buon senso

“Ma i dipendenti che arrivano in ritardo o sono assenti a causa di disagi al traffico causati dalla manifestazione, in linea di principio non hanno diritto al salario per le ore non lavorate, poiché lo sciopero è stato annunciato con diversi giorni di anticipo. Bisogna però agire con “buon senso” e comprensione”, afferma Alexia Buyl.

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Si prevede quindi che molti datori di lavoro saranno flessibili consentendo ai dipendenti di lavorare da casa o semplicemente pagandoli.

Perché anche se il dipendente adotta tutte le misure necessarie – ad esempio lasciando il lavoro prima del previsto – non è sempre sicuro di arrivare in tempo al lavoro. È anche possibile che il lavoratore non possa assolutamente recarsi al lavoro perché non può utilizzare nessun altro mezzo di trasporto pubblico. Molti datori di lavoro creeranno la flessibilità necessaria per giorni come oggi.

«Il lavoratore che non vuole subire alcuna perdita salariale può prendersi un giorno di ferie o di riposo compensativo, previo consenso del datore di lavoro», spiega l’esperto della Partena.

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