Tassazione degli affitti arredati: le nuove regole

Tassazione degli affitti arredati: le nuove regole
Tassazione degli affitti arredati: le nuove regole
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Gli affitti derivanti dalla locazione di alloggi in affitto arredati hanno la particolarità di essere tassati nella categoria degli utili industriali e commerciali (BIC) e non in quella dei redditi immobiliari, come per gli alloggi in affitto non ammobiliati.

Finché i loro affitti non superano una determinata soglia, i proprietari di alloggi ammobiliati possono beneficiare di un regime fiscale semplificato, denominato “micro-BIC”. Lo scopo di questa dieta? Li esonera dall’obbligo di redigere conti per determinare l’importo del loro utile imponibile.

Questa cifra è determinata su base forfettaria dall’amministrazione fiscale, che applica una riduzione all’importo dell’affitto dichiarato, indipendentemente dalla realtà degli oneri sostenuti.

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Per gli affitti incassati fino al 2023, nonostante le modifiche apportate “per errore” dalla legge finanziaria per il 2024, l’aliquota di tale riduzione è rimasta fissata al 50% per tutti gli alloggi ammobiliati “non classificati”, sia che la locazione sia di breve o di lungo periodo. Questa tassazione forfettaria ha continuato ad applicarsi fino a 77.700 euro di affitto riscossi all’anno.

Per gli alloggi ammobiliati “classificati” (la classificazione mira a garantire ai vacanzieri un certo comfort) e le camere degli ospiti, l’aliquota di riduzione è stata del 71% e la soglia di affitto da non superare è stata fissata a 188.700 euro. all’anno.

Riduzione del 30%.

La legge Le Meur promulgata nel novembre 2024 rimescola le carte, ma solo per gli affitti riscossi dal 1È Gennaio 2025 (imposto nel 2026). Per le locazioni turistiche di breve durata abbassa la soglia canone da non superare per beneficiare del regime micro-BIC da 77.700 euro a 15.000 euro. Riduce inoltre il tasso di riduzione dal 50% al 30%.

Per gli alloggi ammobiliati classificati, le camere per gli ospiti e gli alloggi ammobiliati di lunga durata non classificati, la soglia di canone da non superare è fissata, uniformemente, in 77.700 euro e l’aliquota di riduzione è fissata al 50%.

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