Joachim Roncin è l’uomo dietro il famoso “Je suis Charlie”. Una frase e un logo che ha realizzato pochi minuti dopo gli attentati che hanno preso di mira la redazione del quotidiano satirico Charlie Hebdo il 7 gennaio 2015.
Non necessariamente lo conosciamo, eppure tutti conosciamo questa creazione: “Je suis Charlie”. Mentre commemoriamo questa settimana il decimo anniversario degli attacchi del gennaio 2015, queste tre parole risuonano ancora oggi.
Joachim Roncin è l’autore di questa frase così semplice che tutti l’abbiamo ricordata, ripresa, condivisa. Il 7 gennaio 2015 ha raccontato il suo tweet. “Sono rimasto scioccato come tutti gli altri”, ha detto prima di scarabocchiare Charlie più volte, prima di aggiungere “Sono ‘davanti’ per esprimere un senso di appartenenza”.
Direttore artistico di professione, ricorda: “Mi hanno sempre detto che non si dovrebbero usare più di otto parole. Quindi ne ho usati tre”.
“Lancio Illustrator, il software con cui lavoro ogni giorno…(…) un font nero su sfondo bianco. Cambio idea, sarà bianco su sfondo nero”, dice.
Un’ora dopo l’attacco, alle 12:52, il messaggio è stato pubblicato. Joachim Roncin non immagina ancora l’impatto.
Faranno notizia di Matthieu Belliard: Joachim Roncin, il creatore di “Je suis Charlie” – 06/01
Insulti, minacce…
Non necessariamente vive molto bene il successo della sua creazione. All’epoca lavorava per la rivista Stylist, una rivista di moda e aveva solo 400 follower sul suo account Twitter. Dal 7 gennaio 2015 è diventato “l’uomo dietro lo slogan”.
“Questa sensazione di aver creato una formula, che per me era quasi un peso, è molto strana”, ammette. Joachim Roncin racconta quel periodo in un libro Una storia pazzesca il cui sottotitolo è eloquente “Come ho creato I AM CHARLIE e il viaggio nell’assurdità che ne è seguito”.
Gli appelli dei media, la ripresa politica, gli insulti, anche le minacce… “Ho fatto una partita in cui speravo nella sfumatura”.
Un esempio di questa follia: sua madre è ucraina, l’11 gennaio 2015 si è ritrovato spinto all’ambasciata ucraina per parlare di diplomazia con il presidente ucraino che era arrivato nel corteo dei capi di stato.
Situazione legale e situazione di stallo con la Marina Militare
Ha anche protetto la frase e il visual “Je suis Charlie”, senza dubbio una distorsione professionale, ha visto arrivare la ripresa commerciale, e per lui è non. E questo contribuisce senza dubbio alla purezza della sua creazione. Lui si rifiutò di presentare “Je suis Charlie”, ma altri ci provarono con più di 120 richieste “di cui due nella categoria armi”, ricorda Joachim Roncin.
C’è anche questo braccio di ferro con il Raduno Nazionale con il – sempre – recupero del logo. Alle ultime elezioni europee, la lista di Jordan Bardella ha imitato sui manifesti gli slogan “Sono un soldato”, “Sono un contadino”, “Sono un poliziotto”…
Faranno notizia di Matthieu Belliard: Joachim Roncin, il creatore di “Je suis Charlie” – 06/01
Cosa sta facendo oggi?
10 anni dopo, continua a condividere il suo talento di direttore artistico con i francesi. Manifesti per gli spettacoli del comico Manu Payet, che lo hanno portato a lavorare anche ad una cerimonia dei Césars. Non vediamo i direttori artistici eppure vediamo cosa producono.
Negli ultimi 5 anni è stato direttore del design per i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Dopo aver fatto versare una lacrima, un sorriso ai francesi…
Joachim Roncin ha partecipato in particolare, in modo più gioioso, alla creazione di Frige
Le mascotte che i tuoi bambini potranno avere a casa!
Matthieu Belliard (a cura di JA)